FORMIA – Una promessa mantenuta con un doveroso omaggio nei confronti di quei pazienti che hanno sofferto e continuano a farlo e, soprattutto, di quelli che non ce l’hanno fatta. L’Asl di Latina, dopo l’inaugurazione avvenuta l’altro giorno presso l’ospedale Santa Maria Goretti alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dell’assessore alla sanità Alessio Amato, ha inaugurato la prima linea vaccinale fuori il comune capoluogo. La scelta non poteva non riguardare il “Dono Svizzero” di Formia, un luogo simbolo dove si è verificato il primo caso positivo al Covid-19 in provincia di Latina lo scorso 1 marzo. Chissà quanti tra i 60 tra medici ed infermieri, in lista di attesa per avere somministrato il vaccino della Pfizer Biontech, hanno avuto in cura la donna 54ennedi Cremona che, giunta a Minturno per visitare alcuni parenti, risultò essere la prima contagiata per poi perdere successivamente la vita.
I mille vaccini destinati al principale ospedale del Golfo sono arrivati scortati da agenti in borghese della Polizia di Stato che, in maniera discreta, hanno assistito alle operazioni vaccinali cui sono stati sottoposti lo stesso direttore Ciarlo, l’infettivologo Amato La Mura ed il dottor Francesco Purificato. Le operazioni vaccinali proseguirono nei prossimi giorni all’interno dello spoke dell’ospedale di Formia e i nomi dei diretti interessati sono stati inseriti in una piattaforma che servirà all’Asl di rifare il vaccino al proprio personale tra una decina di giorni in base alle indicazioni del protocollo nazionale.
INTERVISTE Giuseppe Ciarlo, direttore sanitario polo ospedaliero sud Asl Latina; Amato La Mura, dirigente reparto malattie infettive ospedale “Monsignor Luigi Di Liegro”; Nunzio Manciagli, dirigente Asl; Laura Lupollis, responsabile farmacia ospedale “Dono Svizzero” Formia