FORMIA – Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Maurizio Alicandro, il commissario ad acta nominato per approvare la delibera sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio del comune di Formia, sembra essere arrivato a questa amara considerazione lunedì pomeriggio, quando alle 17, ha pressoché ultimato il lavoro per il quale è stato incaricato il 2 gennaio dal Prefetto di Latina. Ha licenziato la delibera con i poteri del consiglio comunale che il dottor Maurizio Falco gli aveva attribuito ma, grazie ad una ricognizione contabile dei diversi dirigenti comunali, è arrivato ad una triste conclusione: ha denunciato l’esistenza di una serie di “criticità gestionali” fissando ad un 1 milione e 249mila euro il disavanzo nella gestione dell’esercizio 2020 del Comune di Formia ma ha anche detto che sarebbe bastata una semplice variazione di bilancio per inserire nel bilancio 2020 i 2 milioni e 370 mila stanziati dal governo a favore del comune di Formia nell’ambito dei vari provvedimenti normativi ed economici anti Covid.
L’amministrazione Villa semplicemente non è stata in grado, alla luce delle sue divisioni interne acuitesi nelle ultime settimane, a “procedere alla registrazione dell’accertamento contabile di questa somma”. Il dottor Maurizio Alicamdro ha avuto a disposizione soltanto 11 giorni – comprensivi di due domeniche e della festività della Befana – per dare uno schiaffo sui denti alla politica, alla politica che avrebbe dovuto e potuto essere tale e invece è stata inadempiente per un mese. Ed oltre. Il dirigente del settore “Bilancio e Patrimonio” del Ministero degli interni l’ha confermato tutta la sua bravura e velocità procedurale lunedì pomeriggio, alle 17: ha approvato, in qualità di commissario ad acta e dunque i poteri sostitutivi del consiglio comunale di Formia e con l’assistenza del segretario generale del comune Alessandro Izzi, la delibera che il consiglio comunale di Formia avrebbe dovuto approvare entro il 30 novembre scorso . Ma alla maggioranza del sindaco Paola Villa vennero meno i voti dei tre consiglieri comunali di “Ripartiamo con Voi” dopo la decisione (a settembre) degli assessori di riferimento Pasqualino Forte e Alessandro Lardo di uscire dalla Giunta. Nonostante la bonaria proroga ad adempiere da parte del Prefetto di Latina – con la data di decorrenza l’11 anziché il 1 dicembre 2020 – la professoressa Villa aveva deciso di dimettersi e di tornare dopo 19 giorni in sella commettendo il grave errore di non revocare la Giunta. Solo al termine di deludenti ed inutili consultazioni bilaterali, l’ormai ex sindaco di Formia è riuscito a recuperare il solo ex consigliere Giovanni Costa. E’ stato troppo poco per evitare il baratro. Il punto di non ritorno c’è stato il 28 dicembre quando la delibera sulla salvaguardia, paradossalmente, non è stata respinta ma neanche approvata: 12 voti a favore ed altrettanti dell’opposizione cui si sono aggiunti Antonio Capraro di Formia Vinci e due dei tre consiglieri ‘Costiani’, Ida Brongo e Dario Colella. E pensare che alla maggioranza civica poteva andare peggio se al momento dell’appello l’audio Lino Martellucci, collegato da un ospedale romano, non si fosse interrotto. Capita.
Il tempo di festeggiare Capodanno che il 2 gennaio è stata formalizzata la nomina di Alicandro da parte del Prefetto di Latina Maurizio Falco. Pare su input di una vecchia conoscenza della politica del Golfo e della Provincia di Latina, l’attuale capo gabinetto del Viminale il Prefetto Bruno Frattasi. Maurizio Alicandro si è presentato lunedì 4 gennaio al segretario generale del comune e responsabile dell’anti corruzione Alessandro Izzi con una chiaro intento: bisogna fare in fretta perché questa situazione di bilico merita le dovute risposte. L’alto dirigente del Ministero degli Interni ha chiesto ed ottenuto le carte sui conti del comune e le ha sollecitate, attraverso l’avvocato Izzi, ai dirigenti dei vari settori. Uno su tutti, il migliore attualmente in servizio nel comune di Formia, il ciociaro Daniele Rossi, responsabile dell’area finanziaria ed economica dell’ente. Le ricognizioni contabili effettuate dai colleghi dell’Urbanistica, Polizia Locale, Lavori Pubblici, Affari Legali ed amministrativi e sviluppo economico avevano l’onere di effettuare una ricognizione sui conti del comune e di dar corpo alla delibera, di ben 38 pagine, del commissario ad acta Alicandro. Ma la relazione che ha fatto la differenza, risultando per certi versi quasi fatale per la situazione patrimoniale dell’ente dopo la prima esperienza civica al comune, è stata proprio quella di Rossi. Dodici pagine che, lette con attenzione, sono un pugno nello stomaco per l’ex maggioranza di governo.
Rossi dall’alto della sua riconosciuta onestà intellettuale e professionale ha denunciato l’esistenza tra i conti del comune del sindaco Villa di una serie di “criticità gestionali” . Ha fissato ad un 1 milione e 249mila euro il disavanzo nella gestione dell’esercizio 2020 del comune. E questo sembra essere anche carente per difetto quando Rossi scrive nella relazione ad Alicandro che “il dato non è definitivo essendo ancora le operazioni di chiusura dell’esercizio 2020”. La conclusione cui è giunto è stata inappellabile ed implacabile: gli squilibri di bilancio sono sotto tutti gli occhi ed il commissario ad acta è giusto ed opportuno che chieda al Prefetto di Latina di promuovere ufficialmente la procedura per commissariare il comune di Formia. Ma sono state ben altre le censure esternate da Rossi e raccolte dall’alto dirigente minturnese del Viminale. Innanzitutto la maggioranza politica avrebbe potuto risolvere benissimo il problema di quadrare il bilancio comunale. Bastava approvare – come detto – una variazione di bilancio contestualmente al varo della salvaguardia dello stesso documento contabile da parte del consiglio. Se non è stato fatto le responsabilità sono solo ed esclusivamente della politica e, nello specifico, e dei dissidi all’interno della maggioranza . Questa grave e colpevole inadempienza ha determinato l’impossibilità di prevedere nel bilancio gli stanziamenti relativi alle entrate connesse alle risorse assegnate per effetto dei decreti ministeriali di riparto dei fondi stanziati per fronteggiare la crisi finanziaria connessa all’emergenza sanitaria. Insomma – sono arrivati a questa pirandelliana conclusione prima Rossi e poi Alicandro – il comune aveva a disposizione 2 milioni e 370mila arrivatagli dal governo a causa dei vari provvedimenti normativi ed economici anti Covid ma non ha saputo, in tempo, introitare con una variazione di bilancio questa somma. Incredibile ma vero!
Per il resto le mancate entrate rispetto al previsionale dell’aprile 2020 sono state sì provocate dall’emergenza Covid, che ha avuto effetti rilevanti sul bilancio del Comune di Formia, anche da una palese e nota incapacità del comune di avviare una forma di lotta contro l’elusione e l’evasione fiscale in ordine al mancato incasso di tributi propri come la Tari, la Tosap, l’Imu e l’imposta di soggiorno. A questa situazione si è aggiunta anche l’impossibilità di riconoscere un debito fuori bilancio derivante da una sentenza passata in giudicata. Il Comune ha dovuto lamentare la copertura finanziaria di poco più… 32mila euro esponendo l’Ente al rischio di sostenere le ulteriori spese. Ma la proposta di scioglimento del consiglio comunale di Formia al Prefetto di Latina fa leva su un passaggio politico amministrativo al limite di un masochismo palesato dal dirigente Rossi: “La situazione epidemiologica ha portato il governo all’assunzione di vari provvedimenti di ristoro delle perdite di gettito stimate per i tributi locali e all’assegnazione agli enti locali di un fondo per garantire le funzioni fondamentali ma queste risorse, per effetto della mancata variazione al bilancio, non hanno prodotto effetti per il bilancio del comune di Formia”.
Dopo il danno, insomma, anche la beffa e di questo karakiri il comune di Formia con la sua maggioranza civica è stato vittima e carnefice allo stesso tempo. La delibera approvata è stata inviata a mezzo pec nella tarda serata di lunedì al Prefetto di Latina, Maurizio Falco, che già in mattinata potrebbe averla sulla propria scrivania. Ne prenderà atto e nel giro di qualche giorno dichiarerà lo scioglimento del consiglio comunale e la nomina di un commissario prefettizio che potrebbe essere a Formia prima del weekend. Sarà il momento in cui cominceranno a scorrere definitivamente i titoli di coda sulla prima amministrazione Villa e inizierà una campagna elettorale con due incognite su tutte: la data ancora incerta, a causa dell’emergenza pandemica in corso, del voto amministrativo e la totale confusione in cui si trova il panorama politico formiano. Una certezza, in effetti, già c’è: la ricandidatura del sindaco Paola Villa agli sgoccioli del suo primo e tormentato mandato. Da lì si partirà…