TERRACINA – È stato ritrovato ieri pomeriggio sul litorale del Comune di Terracina e consegnato alla locale Guardia Costiera, l’EPIRB (Emergency Position Indicating Radio Beacon) che nei giorni scorsi aveva lanciato il proprio segnale di soccorso nelle acque di giurisdizione della Capitaneria di Porto di Gaeta.
Secondo quanto ricostruito, l’ipotesi relativa al ritrovamente contempla che tale “radio boa salvavita” – che si attiva automaticamente appena entra in contatto con l’acqua trasmettendo segnali radio di soccorso ed indicando l’esatta posizione della barca in difficoltà – sia stata intenzionalmente gettata in mare, con il semplice intento di disfarsene – al momento della periodica sostituzione- invece di smaltirlo, da legge, come “rifiuto speciale” .
Il dispositivo, infatti, è stato ritrovato con antenna e cavi recisi, ma ancora funzionante, tant’è che nei giorni scorsi si è attivato ripetutamente allertando le sale operative del Comando Generale e degli Uffici territoriali del Sud Lazio della Guardia Costiera, che hanno dovuto attivare i protocolli di ricerca e soccorso. Tutto fino a quando a non si è risaliti all’unità da pesca alla quale l’Epirb apparteneva.
Rintracciato il comandante, ascoltato dai militari, la barca è risultata agli ormeggi presso il porto di Formia e non affondata in mare così come da segnale; l’uomo dovrà ora rispondere di “procurato allarme” e “abbandono di rifiuti in mare”.
“Si ricorda, in tal senso, – raccomanda la Capitaneria di Porto – a tutti Comandanti di nave che qualsiasi radio-boa deve essere sempre dismessa e smaltita nel modo corretto, affinché non trasmetta più segnali di emergenza – con attivazione delle procedure di soccorso e notevole dispendio di risorse umane e mezzi della Guardia Costiera o di altre Amministrazioni in concorso – e in modo che, come qualsiasi altra tipologia di rifiuto, non provochi inquinamenti o danni all’ecosistema marino e costiero”.