FORMIA – Mentre cresce l’attesa per la scelta che opererà il Prefetto di Latina Maurizio Falco per quanto concerne la nomina del commissario Prefettizio che traghetterà il comune di Formia alle prossime elezioni amministrative anticipate (quasi sicuramente si svolgeranno a settembre per la programma, sino al luglio 2021, dello stato di emergenza a livello nazionale), la prossima campagna elettorale non avrà tra i protagonisti uno dei personaggi del dibattuto politica cittadino degli ultimi 15-20 anni. Claudio Marciano, il più giovane assessore mai nominato da un sindaco di Formia (aveva 19 anni quando venne investite nel 2003 delle deleghe alle politiche giovanili e al decentramento), ha ufficializzato che non si ricandiderà alle prossime elezioni amministrative, né come candidato a sindaco (“anche se mi è stato chiesto di farlo”) e tantomeno al consiglio comunale.
“Non si può servire una città quando la tua città non la vivi”- ha osservato Marciano che insegna sociologia presso le Università di Torino ed Aosta. Candidato a sindaco nel 2018 per il Partito Democratico e per la civica Formia bene comune, Marciano il suo commiato dalla vita politica cittadina (“ma ho ancora 37 anni e non metterei limiti alla provvidenza per il futuro”) l’ha dato nella veste di consigliere comunale del Pd, incarico da cui cesserà nelle prossime ore quando il Prefetto Falco nominerà il nuovo commissario Prefettizio del comune di Formia. L’ha fatto per polemizzare aspramente con il sindaco Paola Villa in ordine alle sue verità amministrative pronunciate sull’entità degli squilibri di bilancio (dopo la delibera approvata dal commissario ad acta Maurizio Alicandro) che Marciano stesso definisce “autentiche balle colossali”. Il sindaco Villa aveva ripetuto pari pari i numeri contenuti nella relazione del dirigente dell’area finanziaria del comune, Daniele Rossi, documento diventato parte integrante della delibera del commissario ad acta. Ma l’esponente Dem ha un’altra e preoccupante verità numerica. Le minori entrate che il Comune di Formia riconosce al 30 novembre scorso non ammontano a 1 milione e 250mila euro, come sostenuto dall’ormai ex Sindaca, bensì a 2.320.000 euro circa. Nel computo della Sindaca – a dire di Marciano – mancano infatti le entrate extra-tributarie (- 656.000) e altre entrate minori: “In quest’ultime non sono tuttavia ancora computate quelle relative alla Tari (che in condizioni normali sono già inferiori ai 2 milioni di euro) e quelle sull’addizionale Irpef, che risentirà parecchio del calo dei redditi prodotti dalla pandemia. Praticamente, non sono computate le entrate più ballerine e che faranno più danni”.
Un’altra censura politica riguarda i tagli, per un importo di oltre un milione e 203mila euro, operati per garantire gli equilibri di bilancio: “La sindaco ha dimenticato di dire che tra voci principali compresse ci sono la mensa scolastica, i centri anziani, la sicurezza stradale, la mobilità sostenibile, l’acquisto farmaci e la gestione dei rifiuti”. L’attenzione dell’amministrazione uscente per i danni economici prodotti dal Covid a Formia – ha aggiunto il capogruppo del Pd – è “tutta in due cifre”: dei 600mila euro stanziati per famiglie e imprese nel fantomatico fondo “Post fata resurgo” “neanche 1 euro è stato speso per le finalità annunciate. Il capitolo “emergenza Covid” è computato con una cifra miserabile di 50mila euro. I fondi trasferiti dal governo al Comune, che ammontano a 2.369mila euro circa, hanno,poi, “una destinazione vincolata. Qui il capogruppo del Pd è ancor più duro: “Sono riservati al finanziamento del gap tra entrate reali e previste, e non certo a misure espansive, per esempio, su cultura, ambiente, sport, sviluppo. Sono risorse stanziate per evitare che il 90% dei Comuni italiani vadano in dissesto. Infatti, a Formia, serviranno per contenere le minori entrate (o meglio, una loro parte) che equivalgono al fondo compensativo”. Ma queste risorse il comune dovrà dimenticarle? Marciano non dispera: “ Questi fondi sono tutt’altro che persi. Saranno incamerati – ha aggiunto – tra pochi giorni nel bilancio comunale con un provvedimento del commissario prefettizio e saranno vincolati, come prevede la legge, al pareggio di bilancio quando si dovrà approvare il bilancio consuntivo 2020, entro aprile-maggio 2021”.
Claudio Marciano esce, “momentamente”, di scena dalla vita politica di Formia tutt’altro che pentito o essere considerato componente della lista dei “12 traditori”: “Altre mille volte voterei contro la salvaguardia degli equilibri di bilancio- ha concluso il docente di sociologia – Ho agito con pieno mandato dei miei elettori e della mia coalizione politica, in coerenza con quanto sostenuto in due anni e mezzo di lavoro consiliare. Se la città oggi non ha più un governo è unicamente per responsabilità della (ex) Sindaca e dell’armata brancaleone che ha tirato su per vincere le elezioni. Si tratta di una coalizione che ha tenuto nel congelatore la città per due anni, che ha litigato dal primo minuto in cui si è insediata, che non ha affrontato neanche un dossier significativo per il futuro di Formia”.
Strano a dirsi ma a complimentarsi con il capogruppo uscente del Pd è un altro giovane dirigente formiano. Stefano Zangrillo ora è componente del coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia. A Marciano è legato solo da piacevoli ricordi d’infanzia quando prendeva parte a partite a pallone nei cortili dei condomini di via Lavanga e di via della Conca. Poi le strade , politiche e culturali, dei due si sono divise: “Non posso che complimentarmi con Claudio per l’analisi lucida e comprensibile fatta sui conti del Comune in risposta all’ex sindaco Villa. La verità sui numeri è quella, la verità politica per cui Formia si trova senza un’amministrazione comunale in questo periodo così difficile è l’unica cosa che dovrebbe spiegare Paola Villa. Le “verità amministrative” così come le ha definite stanno sulle carte e nel Palazzo, le verità politiche quelle si che dovrebbero essere rivelate alla città, restano ancora taciute”. Quando due rette, parallele e distanti, s’incontrano…