MINTURNO – Tanto tuonò che alla fine piovve. Sta prendendo ufficialmente corpo lo schieramento che alle prossime elezioni amministrative sosterrà la ricandidatura a sindaco di Minturno di Gerardo Stefanelli. A rompere gli indugi in questi giorni è stato il candidato primo cittadino sconfitto dall’allora rappresentante del Partito Democratico alle amministrative del 2016, l’avvocato Massimo Signore. All’opposizione ufficialmente da cinque anni ma, di fatto, più influente di qualsiasi consigliere comunale di maggioranza, il legale di Piazza Rotelli ha deciso di entrare da protagonista nell’agone elettorale sposando una parabola evangelica: “Bisogna farsi trovare pronti perché non sappiamo ancora quando ci sarà il voto amministrativo a causa dell’emergenza legata al Covid. Ma se le elezioni dovessero esserci tra maggio e giugno non ci sarebbe molto tempo a disposizione e altri avversari sono già impegnati nella campagna elettorale”. La licenza è – secondo la filosofia del penalista di Scauri – recuperare il terreno perduto.
Si è attivato dopo aver avuto il via libera dal senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone per trasformare quella che poteva essere la lista azzurra in “Moderati per Minturno”, attualmente gruppo consiliare. Sarà la terza civica, oltre a quelle “Minturno Cambia” e “Insieme per Minturno”, a sostenere la ricandidatura del sindaco in carica Stefanelli. Per l’avvocato Signore “non c’erano altre soluzioni da intraprendere sul campo” e “Gerardo è la persona più adatta e più giusta che può continuare a guidare il nostro comune”. “Moderati per Minturno” fa leva, in effetti, su tre asset: su Signore ma anche su altri due colleghi, Maurizio Faticoni, e Maria Di Girolamo, fidatissima assistente giudiziaria di alcuni pm presso la Procura della Repubblica di Cassino. L’avvocato Signore prima di giurare ulteriore fedeltà “all’amico Gerardo” ha voluto avere incontri bilaterali con il Pd locale e, soprattutto, con il Senatore Fazzone: “Devo riconoscergli che resta infinita l’autonomia che concede ai territori e ai dirigenti di Forza Italia”. L’intento è chiarissimo: applicare nei prossimi cinque anni dalle parti del palazzo di Piazza Portanova il “modello Gaeta”: due partiti tradizionali, Pd e Forza Italia, a costituire le fondamenta di una struttura politico elettorale su cui poggiare o far gravitare tante liste civiche d’area.
Signore vuole contribuire “a dare una mano” a Stefanelli ma questa volta i patti sono chiari e diversi. Insomma, quella in attesa di essere firmata non è una cambiale in bianco e Signore lo afferma vestendo, per qualche secondo, i panni del consigliere d’opposizione. O finge di farlo. “Se Minturno ha un diverso e migliore aspetto e conta di più su scala comprensoriale e provinciale – ha aggiunto il capogruppo consiliare di Forza Italia – Il merito è stato soltanto dell’attuale corso al Comune. Nel 2016 il sindaco appena eletto trovò un avanzo di amministrazione di 9 milioni con un Comune praticamente ingessato, bloccato ed incapace di investire e spendere. Dobbiamo riconoscere a Stefanelli il merito di aver evitato il default dell’ente e di aver messo mano alla macchina amministrativa, qualificandola. Tra le parti c’è – ammette Signore – una forte unità d’intenti ma è giunto il tempo di pensare in grande, ad un diverso assetto del territorio, alla realizzazione del porto turistico all’altezza della foce del fiume Garigliano con la fruibilità dell’attiguo complesso archeologico di Minturnae e al recupero, urbanistico ed ambientale, ma ad esclusivo favore della realtà di Scauri, dell’ex stabilimento di laterizi Sieci”. La componente moderata ed azzurra di Signore, che ha ammesso di aver dialogato per un breve lasso di tempo con la Lega e “mai” con Fratelli d’Italia, chiede al sindaco Stefanelli “uno scatto di reni” perché “posti gli inderogabili rimedi all’emergenza, che come opposizione abbiamo condiviso la sua gestione, serve ben altro a Minturno, alle sue frazioni collinari e alla sua Marina”. Insomma, il “vivere alla giornata non serve più e i cittadini questa esigenza l’avvertono da tempo”.
Questa apertura, chiara e netta, di Signore è arrivata quasi in contemporanea ad un’altra, politicamente ed elettoralmente, meno scontata e più significativa. “Mister preferenze” Romolo del Balzo da quando, poco più di un mese fa, è stato assolto in via definitiva davanti il Tribunale di Roma nel processo per i presunti rimborsi illegali riconosciuti dieci anni fa ad alcuni consiglieri regionali del Pdl, sembra rinato. Ha conosciuto, legittimamente, una nuova primavera politica e, nonostante gli impegnativi oneri professionali legati alla sua attività di responsabile zonale del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl per quanto concerne l’attività epidemiologica legata al Coronavirus, ha avviato un’azione di forcing nei confronti del suo nuovo partito, la Lega. L’intento, dopo anni di forzata clausura politica, è chiaro e lungimirante: essere investito di una candidatura alle prossime elezioni regionale in rappresentanza dell’intero ‘Carroccio’ del sud pontino. Del Balzo, diventato il nuovo plenipotenziario della Lega a Minturno, dialoga quotidianamente non a caso con i vertici provinciali (il commissario e Senatore Gianfranco Rufa) e regionali (Claudio Durigon) del suo partito ma riceve altresì telefonate dai leader di altre esponenti di primo piano delle forze politiche dello schieramento di centro destra provinciale. Uno di questi è il Senatore Nicola Calandrini, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, da tempo, ormai, impegnato, insieme al deputato europeo Nicola Procaccini, a sostenere la partita elettorale, quale candidato a sindaco, dell’avvocato di Scauri Pino D’Amici. A sorpresa Del Balzo ha inaugurato un’inattesa linea di credito nei confronti del legale scaurese. Sono stati archiviati i tempi del “neanche un caffè con l’avvocato D’Amici?” Sembrerebbe proprio di sì e l’atteggiamento di Del Balzo è speculare e strumentale allo stesso tempo: “Sarà anche un mio difetto ma ero (con Forza Italia) e resto (con la Lega) un uomo di partito. Il mio senso di responsabilità non tarderà ad affermarsi un minuto in più se la Lega mi dovesse chiedere di sostenere eventualmente il candidato proposto da altri alleati. Lo chiarisco però per quale obiettivo: sancire la conclusione dell’esperienza amministrativa di Gerardo Stefanelli”.
La traduzione del pensiero e dell’azione politica dell’ex potente consigliere regionale di Forza Italia ed ex presidente del consiglio comunale di Minturno è lapalissiana: la Lega mantiene sempre in caldo uno dei due candidati sindaco che esprime da tempo (il capogruppo consiliare Massimo Moni o l’ex sindaco Aristide Galasso) ma “se dovesse arrivare la richiesta di Fratelli d’Italia provinciale di sostenere il suo aspirante sindaco in grado di rendere più difficoltosa la rielezione di Stefanelli non faremo prevalere personalismi – rassicura Del Balzo – ma solo il buon senso. Spero che tante sconfitte rimediate per questi limiti comportamentali ci siano servite”. Questa inattesa ma inevitabile apertura di Del Balzo potrebbe ora tentare di accorciare, se non annullare, le distanze esistenti sinora tra la Lega e Fdi. Anche il partito di Giorgia Meloni, grazie alla mediazione sul territorio del suo vice coordinatore regionale Enrico Tiero, per sostenere sul piano politico la sfida elettorale di D’Amici e darle più peso ha posto fine al commissariamento del partito a Minturno nominando, da parte del Senatore Calandrini, quale coordinatore comunale Vincenzo Fedele, uno dei più fidati consiglieri di D’Amici.
Del Balzo sa, come Massimo Signore, che il tempo a disposizione non è tantissimo ma – ha aggiunto – bisogna evitare di operare senza la necessaria lucidità e a luci spente. Questo nodo sull’eventuale e non più impossibile appoggio a D’Amici sarà sciolto, “quanto prima”, dal tavolo provinciale del centro destra. “Lo sanno tutti – ha aggiunto Del Balzo – che forza elettorale dello schieramento del centrodestra minturnese può mandare a casa il sindaco Stefanelli a condizione, però, si mostri all’elettorato sufficientemente unito e coeso e, il giorno dopo la vittoria, garantire le dovute risposte ai cittadini”. Del Balzo ha un’altra soluzione, è secondaria ma altrettanto interessante sul piano politico elettorale in caso in mancato accordo tra Lega e Fdi. Il capogruppo Moni o l’ex sindaco Galasso sarebbe della partita al primo turno che diventerebbe, a quel punto, una sorta di elezione primaria con il probabile candidato a sindaco del partito di Giorgia Meloni. Lo sconfitto s’impegnerebbe a sostenere al ballottaggio il vincitore nel tentativo, chiaro, di battere l’unico sindaco Renziano in provincia di Latina, Gerardo Stefanelli per l’appunto.
Non mancano le incognite. Quanti della Lega di Minturno condividerebbero la strategia politica di Del Balzo che, pur di ottenere la ricandidatura alle prossime regionali, sta facendo il tifo perché il capogruppo leghista Antonio Di Rocco diventi il candidato a sindaco di un eventuale schieramento di centrodestra alle prossime elezioni amministrative di Formia? Un fatto è certo. Nei due comuni del Golfo si voterà per eleggere il sindaco e rinnovare il proprio consiglio comunale lo stesso giorno. E non sarà un aspetto di secondaria importanza. Lo stesso Del Balzo ha capito che le strade tra la sua Lega e Forza Italia si sono praticamente divise. Caustica la replica, a distanza, di Del Balzo a Signore: “Prendo atto che l’attuale corso o quel che resta di Forza Italia (molti dirigenti sono saliti sul carroccio traettese) invoca altrove l’unità del centrodestra e a Minturno si accontenta di fare la stampella ad un’amministrazione in difficoltà. Dobbiamo prendere almeno atto dell’onestà intellettuale e politica dell’avvocato Signore che ha evidenziato i tanti limiti dell’amministrazione in carica – ha concluso il dominus aurunco della Lega – Devo solo ringraziarlo perché il cambio della guardia al sindaco Stefanelli può avvenire molto presto”.