FORMIA – “Salutiamo con favore la nomina da parte del Prefetto di Latina Dott. Falco, della Dott.ssa Silvana Tizzano a Commissario Prefettizio insieme ai due subcommissari Dott.ssa Ada Nasti e la Dott.ssa Monica Perna . A loro formuliamo in nostro augurio di buon lavoro nella gestione del Comune di Formia, in questa fase delicata, fino alle prossime elezioni . Nel contempo siamo pronti e disponibili a dare il nostro contributo di sostegno e di confronto sulle criticità della città. A tal fine abbiamo avanzato una richiesta alla Dott.ssa Tizzano per un incontro di interlocuzione sui vari problemi”.
Sono parole ed intenzioni espresse dagli ex-consiglieri comunali del gruppo “Lega Formia”, Antonio Di Rocco e Nicola Riccardelli, che con una nota colgono l’occasione di dare pubblicamente il loro benvenuto alla Dott.essa Tizzano e lanciare proprio al neo-Commissario prefettizio una proposta di interlocuzione. Il tutto premesso un lungo discorso, sempre contenuto nella nota, con il quale ripercorrono con il loro punto di vista, quanto accaduto negli ultimi tempi politico/amministrativi a Formia.
“La crisi politica amministrativa del Comune di Formia – spiegano i due ex-consiglieri comunali – ha origini lontane , molto probabilmente già insita nel Dna della costruzione della coalizione che portò nel giugno 2018 alla vittoria elettorale il Sindaco Villa. Fu una maggioranza composta da un’aggregazione di liste civiche motivate dall’esclusivo interesse di vincere la competizione elettorale , ma priva di quel collante necessario per poter garantire la stabilità ed il perseguimento di un progetto politico ,carente di una visione generale di crescita della città . Il percorso tortuoso ha portato a stabilire dei record senza precedenti, in due anni e mezzo di amministrazione, abbiamo assistito all’abbandono di sei assessori dai propri incarichi , con deleghe rimaste vacanti ed ad interim per diverso tempo. Cinque,invece, sono stati i consiglieri che hanno preso le distanze e hanno abbandonato la maggioranza: hanno censurato loro stessi il mancato rispetto degli impegni finalizzati alla realizzazione di un programma elettorale sottoposto con enfasi all’attenzione dei cittadini e puntualmente disatteso. Lapalissiano che queste dinamiche hanno provocato una serie di inadempienze, di ritardi sulle azioni della quotidiana amministrazione, un vuoto insostenibile sulla programmazione, innescando cosi un malcontento diffuso nei cittadini , provati anche dal periodo di pandemia dilagante”.
“La superficialità nell’affrontare i malesseri interni alla maggioranza e, ancor di più, spesso ad ignorarli e nasconderli, hanno portato alle vicende degli ultimi giorni che hanno segnato la fine di un percorso annunciato. Il gruppo consiliare della Lega – raccontano -in seguito alle dimissioni e all’esito dell’ultimo consiglio comunale, ha scelto la via del religioso silenzio, senza rilasciare alcuna dichiarazione, in attesa dei provvedimenti del Prefetto di Latina Dott. Maurizio Falco e del commissario ad acta Dott. Alicandro, nominato per dirimere il riequilibrio di bilancio. Riteniamo oggi doveroso ed importante fare delle considerazioni dopo il lavoro svolto dal commissario ad acta, il quale ha adottato la delibera di riferimento sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio, la stessa che certifica la sussistenza dello squilibrio, cosi come era stato evidenziato dalla relazione del Dirigente del Settore Economico e Finanziario”.
“Al di la delle valutazioni tecnicistiche del riequilibrio di bilancio – argomentano nella nota – noi crediamo che il fallimento del progetto politico, cosi come certificato dal sindaco Villa, all’indomani del consiglio comunale durante una conferenza stampa, è il frutto di una gestione di coalizione mai diventata coesa, litigiosa sin dal primo giorno dell’insediamento. Si potrebbe fare un lunghissimo elenco dettagliato di cose non fatte, di impegni assunti e non mantenuti, di programmi mai avviati o di isolate azioni rimaste incompiute, di interventi ereditati e ignorati, tutto ciò basterebbe a smentire il misero intervento del Sindaco in conferenza stampa, dove ha tentato di autoconvincere se stessa e quello che resta della sua maggioranza, circa la bontà della sua amministrazione. Due anni e mezzo trascorsi brillantemente, a cercare di fare le pulci a quelli di prima, a criticare sindaci e amministratori precedenti, nelle cui colpe c’erano tutte le motivazioni per giustificare il proprio immobilismo e le proprie incapacità nell’amministrare una città come Formia”.
“L’ex sindaco Villa, invece – si legge ancora – ha dimenticato che la sua maggioranza cosi variegata era strarappresentata da figure che nelle precedenti amministrazioni sono stati protagonisti autorevoli, e in qualche circostanza, oggi sono l’emblema della continuità. E pure il sindaco aveva esordito, sul palco nel giorno della vittoria , che si sarebbe chiuso con il passato si voltava pagina, non vogliamo sapere quello che hanno fatto gli altri prima. Maggioranza incapace di instaurare un rapporto di confronto interno, ancora meno con le opposizioni, evitando qualsiasi forma di dialogo, senza mai raccoglie idee e proposte soprattutto in sede di approvazione dei bilanci, bocciando tutti gli emendamenti”.
“Il massimo si è raggiunto nella prima fase sanitaria dell’emergenza Covid. L’opposizione – raccontano ancora i due ex-consiglieri in quota Lega – ha proposto il noto emendamento Post Fata Resurgo prevedendo 600mila euro di fondi a disposizione di interventi per il sostegno a famiglie ed imprese. Fu un emendamento votato all’unanimità ma successivamente stravolto dalla maggioranza. Una delibera di giunta ne modificò gli indirizzi per altri interventi soprattutto a favore di pseudonime attività culturali e turistiche, ignorando completamente la volontà del consiglio comunale. Fu un atto di grande arroganza politica istituzionale che ha provocato l’indignazione non solo dei consiglieri di opposizione ma anche nelle fila della maggioranza. Quest’azione ha messo a nudo la distanza tra la maggioranza e l’intera città, uno strappo troppo forte in un momento di pandemia che colpisce i cittadini più fragili, le categorie più deboli, tante famiglie in seria difficoltà economica e sociale! Il sopraggiungere di una crisi politica, sempre sottaciuta e nascosta, ha finito per logorare e asfissiare una maggioranza ormai priva di confronto con il sindaco ed una parte dei suoi consiglieri, arroccati su una posizione di sfida e mai disponibile a fare autocritica fino all’ultimo consiglio!”
“Il consiglio Comunale– concludono Riccardelli e Di Rocco – che ha decretato la non più autosufficienza numerica della maggioranza, necessaria per l’approvazione del riequilibrio è stata la naturale conseguenza delle regole della democrazia. Mentre è stato inutile addossare colpe ed urlare atteggiamenti di irresponsabilità e di complotti, l’esito conclusivo della consiliatura poteva essere evitato solo con risposte politiche, con quella politica che pensa si a disegnare una idea di città e a mettere in campo azioni per realizzarla, ma anche a promuovere e favorire un clima di rapporti cordiali nel tessuto sociale. Senza odi, rancori e con più ponti e meno muri, non di certo con la compravendita di consiglieri o promesse di assessorati futuri…”.