GAETA – Dopo l’apertura delle indagini della Guardia di Finanza arriva per l’area dell’ex stazione di Gaeta la richiesta degli ispettori ministeriali. L’ha inoltrata attraverso una interrogazione parlamentare in forma scritta presentata al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri ed alla Ministra dell’Interno Luciana Lamorgese il deputato Raffaele Trano. “Un anno fa, il 15 gennaio 2020 – spiega il deputato della Commissione Finanze – il Consorzio Sviluppo Industriale del sud pontino ha venduto a un prezzo irrisorio l’area dell’ex stazione di Gaeta a una società immobiliare privata. Si tratta a mio avviso di una brutta pagina nella storia della città in cui, anche se formalmente è tutto in regola, in pratica a perderci è il pubblico e sono i cittadini. Ritengo quanto accaduto una sconfitta per la politica locale, con il Comune che si è giustificato dicendo di non essersi accorto che c’era una vendita in corso e dunque di non aver potuto far nulla per bloccarla, impegnandosi a verificare se era possibile bloccare quell’operazione e poi restando in silenzio. Si tratta di un complesso immobiliare già facente parte della linea ferroviaria Formia-Gaeta, di un’area da oltre 100 posti auto, con un immobile già adibito a stazione ferroviaria e che attualmente ospita anche un bar. Tutto venduto per 409mila euro.
La riattivazione dei binari della ferrovia, collegati con la rete ferroviaria nazionale, e la vicinanza dell’area Avir e della spiaggia di Serapo renderanno nel prossimo futuro quell’immenso piazzale il centro della città. Non è accettabile che possa diventare anche il simbolo della speculazione e, affinché venga fatta piena luce sulla vicenda, insieme al collega Marco Rizzone, ho presentato un’interrogazione ai ministri dell’interno e dell’economia e finanze, chiedendo di valutare anche l’invio degli ispettori della Ragioneria dello Stato e dell’Ispettorato generale di finanza, per verificare se vi sia stata una spoliazione del patrimonio pubblico a favore di un privato”. Ancora oggi Resta da capire come sia possibile che la vendita sia avvenuta ad “insaputa” del comune di Gaeta, pure essendo il Consorzio industriale un ente partecipato ed il sindaco ed il presidente del consorzio siano dello stesso colore politico.