FORMIA – I monti Aurunci sono innevati dopo l’ultima ondata di maltempo ma sono ricomparse le autobotti in diversi angoli del centro urbano di Formia. Questo incubo, come quello del 2017, l’hanno vissuto mercoledì migliaia di cittadini che, alle prese periodicamente con l’irrisolto fenomeno della torbidità dell’acqua, si sono alzati con i rubinetti letteralmente a secco. Peggio è andata ai bar e ad altri locali pubblici che,alle prese con le prescrizioni dettate dall’istituzione della zona arancione anti Covid, hanno dovuto mandare i clienti, pochi, che hanno chiesto di consumare un caffè da asporto.
Questa è stata la prima grana, provocata da una rottura della condotta idrica in via Lavanga, che ha dovuto affrontare il Prefetto Silvana Tizzano da quando si è insediato venerdì scorso in qualità di commissario Prefettizio del Comune di Formia. A chiedere un immediato e risolutore intervento è stata l’associazione “Cittadini per la tutela dei beni comuni di Formia “ che ha rimarcato come moltissimi cittadini mercoledì si siano svegliati, in pieno inverno, senz’acqua nelle loro case e per molti operatori commerciali questa, oltre al danno rappresentato da Covid, è stata un’autentica beffa. Secondo questo comitato civico Acqualatina non ha saputo fornire, sul piano formale e sostanziale, indicazioni su tempi certi per la risoluzione del grave problema. Le scuole sono rimaste aperte ma con riserve limitate per il già carente funzionamento dell’attività didattica.
L’associazione “Cittadini per la tutela dei Beni Comuni” di Formia ha chiesto un incontro al commissario Prefettizio per fare il punto sulle notevoli problematiche di questo territorio in merito alla gestione della distribuzione idrica che devo subire tanti cittadini in difficoltà e alle prese, di tanto in tanto, con il fantasma della grande sete dell’estate 2017.