FORMIA – “Il 21 gennaio 2021 ricorrono i 100 anni della nascita del Partito Comunista d’Italia. Da storico dei partiti e movimenti politici, nel corso dei miei studi universitari e dottorali, mi è spesso capitato di ritrovare notizie ed evidenze di collegamenti tra la storia della sinistra italiana ed il nome della mia città“.
Quella di oggi è evidentemente una data importante per la Storia e – secondo quanto ricorda il Professore formiano Luigi De Francesco, Phd in “Storia contemporanea” presso l’Università “Federico II” di Napoli e attualmente docente dell’istituto “Vittorio Veneto – Salvemini” di Latina, in una nota affidata ai social network – anche per la storia della “sua” città – Formia (Lt) – in quanto “luogo” percorso da personalità fondamentali di questa pagina storico-politico italiana.
“Non tutti sanno – ricorda il Prof. De Francesco – che Antonio Gramsci tra il 1933 ed il 1935 scrisse parte dei suoi ‘Quaderni dal carcere’ su un tavolo della sua stanza nella clinica Cusumano di Formia, luogo oggi ricordato da una lapide nei pressi del Coni. Allo stesso modo non possiamo non citare la personalità di Amadeo Bordiga fondatore e primo segretario generale del Partito Comunista d’Italia nel 1921 che trascorse anni della sua vita nella nostra città, che si onora di conservare ancora oggi il suo prezioso archivio di documenti (devo ammettere per esperienza personale ahimè non facilmente accessibile) e le cui spoglie riposano nel nostro cimitero di Castellonorato. Passò giorni felici della sua gioventù nella nostra città Pietro Ingrao, esponente della sinistra del Pci che frequentò il Liceo Classio ‘Vitruvio Pollione’ dove grazie all’incontro con i suoi docenti inziarono a nascere quei valori che lo contraddistinsero negli anni del suo impegno politico, non a caso amava dire che i primi germi dell’antifascismo li avesse incontrati proprio nel liceo formiano”.
Un rapido excursus per ripercorrere quelle “evidenze di collegamenti” che la storia ricorda e che la città di Formia può vantare che il Professore ripercorre per lanciare una proposta, pensando proprio anche ai “suoi” studenti. “Perchè dico queste cose? Spesso da docente – spiega – vedo che la scuola si ritrova ad insegnare storie ed eventi che agli studenti appaiono lontani, allora perchè non dire ai giovani dei comuni del Golfo di Gaeta che la storia, per loro fortuna, in questo caso è proprio sotto casa? I cento anni di un partito oramai “evoluto” che comunque la si pensi è stato un faro per milioni di elettori sono una occasione troppo importante per Formia, a prescindere dal colore della nuova Amministrazione, per non dedicare un convegno di respiro nazionale a questi ed altri protagonisti, che richiami nella nostra città vecchie e nuove generazioni di storici e politologi uniti dal comune interesse per la storia e la memoria, che possa riportare alla ribalta nazionale la nostra città”.
Una proposta che chiaramente dovrà attendere il termine della pandemia per vedersi realizzata, ma che potrebbe rappresentare un’occasione rituale, a cadenza annuale, di un incontro/confronto dal tema politico, di volta in volta, incentrato su “pagine di storia” diverse ed interessanti, ponendo così la condizione di fare di Formia un centro culturalmente attivo, nonchè nuovo “luogo”, questa volta di ritrovo di personalità della materia che rendano giustizia allo spessore intellettivo della città.
“Placata la tempesta del Covid – conclude il Prof. De Francesco – perchè non ripartiamo dalla cultura? alcuni poco lungimiranti pensano che con la cultura non si mangi, ma non tutto ciò che ci nutre ci riempie semplicemente lo stomaco, spesso ci riempie la testa. Ovviamente essendo un fiero figlio di questa terra offro a titolo gratuito la mia disponibilità umana e accademica a tutti coloro che vorranno condividere questo sogno di rilancio”.