GAETA – Ieri ricorreva la “Giornata della memoria” e gli studenti dell’istituto “Principe Amedeo” hanno avuto l’opportunità, nonostante le ristrettezze legate alla pandemia da Covid-19, di incontrare Ezio Freni, autore del libro “Nel silenzio della neve”, un testo letto e discusso dagli alunni che hanno avuto così l’opportunità di approfondire l’argomento.
L’intenso incontro, introdotto dall’assessore del Comune di Gaeta, Gianna Conte, e dall Prof.essa Garau, si è complimentato coni ragazzi per la loro partecipazione, per i loro interventi puntuali e di un certo spessore, segno di uno studio a casa e di un lavoro accurato in classe e si è detto entusiasta perché l’argomento è stato affrontato sotto ogni aspetto e attraverso varie modalità didattiche che hanno reso gli alunni parte attiva di questo processo di crescita culturale e personale.
“L’autore – spiega una nota dell’Istituto scolastico a margine dell’evento – ha risposto alle domande dei ragazzi spiegando che il suo testo scaturisce da un’attenta ricerca storica non solo attraverso libri e documenti, ma anche attraverso le testimonianze di chi ha vissuto questa esperienza ed è fortunato a poterla raccontare. Ha cercato di far capire ai ragazzi che la tolleranza è una parola magica che dovrebbe essere scolpita nel cuore e nella mente delle persone e non è concepibile che ci siano ancora persone che sostengano che ciò non sia mai avvenuto, che pensino che la razza, il colore della pelle, l’orientamento religioso, addirittura la provenienza geografica possano essere motivo di discriminazione. Ha detto ai ragazzi di non arrendersi mai, di superare questa soglia di pregiudizio e di continuare a ricordare per rendere credibile quanto appreso attraverso lo studio e per diffonderlo, non dimenticando mai di testimoniare quanto sia importante la pace sia nelle famiglie, sia fra le Nazioni”.
“Nel silenzio della neve – afferma la Dirigente la Dott.essa Maria Angela Rispoli – intesa come una metafora significativa perché proprio questa neve che, a vederla dall’esterno è così bella, in realtà ha coperto e nascosto una tragedia che ha coinvolto 8 milioni e mezzo di donne, uomini e bambini annientati dalla furia nazista, un genocidio che sarebbe ancora sepolto sotto quella neve se non ci fossero manifestazioni
di questo genere. Questa iniziativa è rivolta soprattutto ai giovani, ma a tutti noi perché l’Olocausto è una pagina del libro dell’umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria”.
Importante anche il contributo dei ragazzi della classe 1 F che hanno realizzato un breve video intitolato “Lo sport come luce di speranza” per ricordare che la persecuzione nazista non ha risparmiato neanche dei grandi campioni dello sport che hanno dovuto abbandonare le loro carriere per morire nei campi di concentramento, così come ci sono stati grandi sportivi che, a rischio della propria vita, hanno salvato migliaia di ebrei e per questo hanno meritato il titolo di Giusti.