LATINA – Sta facendo discutere non poco la bozza di delibera che, proposta dalla segreteria dell’Ato 4 e in agenda nell’assemblea dei sindaci in programma lunedì mattina, ha un obiettivo tanto caro ad Acqualatina: contrastare il fenomeno, tutt’altro che risolto, della morosità. La proposta di delibera, inserita al quarto punto dell’ordine del giorno, chiede un diretto coinvolgimento dei comuni, che costituiscono il socio di maggioranza dell’ente gestore, per andare a staccare i contatori dei contribuenti non in regola con i pagamenti delle bollette. La bozza della delibera dell’assemblea dell’Ato 4, la numero 8 del 2021, chiede l’apporto dei sindaci nella misura in cui possono delegare i rispettivi comandi della Polizia Locale non tanto per la realizzazione di nuove prese stradali per gli utenti che ora hanno il contatore all’interno della propria abitazione quanto per la sospensione delle utenze morose.
La proposta di delibera s’intitola “Procedure per il contenimento della morosità” ma nel mirino dei sindaci è finita la convocazione dell’assemblea dell’Ato 4 da parte del presidente della Provincia di Latina Carlo Medici. I comuni dicono di non aver avuto il tempo necessario per affrontare una questione assai delicata nei rapporti con i propri cittadini. L’ente gestore si difende affermando che spetta agli enti locali contribuire a contrastare un fenomeno che ha raggiunto livelli di guardia per la salute delle sue casse. Acqualatina sostiene di lamentare a tutto il 2019 un ‘buco’ di 17mila e 150mila euro, la metà del quale riguarda bollette non pagate da utenze domestiche. In testa a questa classifica c’è il comune di Anzio con il 14% delle morosità, seguito da quello di Aprilia con il 18,96% e Latina con il 19,12%.
Il primo a pronunciarsi su questa contestata bozza di delibera della segreteria operativa dell’Ato 4 è stato il circolo “Mariano Mandolesi” del Partito Comunista di Gaeta. Ha chiesto che si pronunci il sindaco Cosmo Mitrano sollecitando il rispetto della deliberazione consiliare numero 5 del 17 febbraio 2016 “da noi presentata, grazie alla raccolta di quasi 300 firme, votata alla quasi unanimità (si astenne solo l’allora consigliere comunale di Forza Italia Edoardo Accetta) nella parte conclusiva del primo mandato di Mitrano”. Vi veniva deciso sia di intimare e diffidare il gestore del servizio idrico Acqualatina alla sospensione delle esecuzioni di “distacco / riduzione del flusso idrico dei contatori dell’acqua per le utenze domestiche di prima abitazione, e sia di comunicare formalmente all’Ato 4 il contenuto della delibera stessa”. “Ora non ci è stato dato modo di sapere se effettivamente il sindaco o chi per lui si sia poi effettivamente attivato per comunicare il testo della delibera all’Ato 4 – afferma il segretario del nuovo Pci di Gaeta, Benedetto Crocco – Di sicuro però ora ci aspetteremmo – non senza nutrire forti dubbi sui reali interessi che effettivamente rappresenta quest’amministrazione, sempre prona ai dictat della multinazionale francese che di fatto gestisce il nostro servizio idrico – che alla conferenza dei Sindaci di lunedì prossimo il comune di Gaeta voti contro questa assurda proposta, non fosse altro per la crisi sanitaria che stiamo vivendo che aggrava i problemi per gli utenti a cui verrebbe sospeso il servizio. Come Partito Comunista proponiamo che il sindaco si faccia portavoce invece dell’istanze dei cittadini e degli utenti che proprio negli ultimi giorni, come ad ogni pioggia invernale (sono stati circa 40 i giorni del 2020 in cui nel sudpontino l’acqua non era potabile), si sono visti negare l’utilizzo dell’acqua per torbidità e non potabilità, chiedendo la sospensione non dei contatori bensì del pagamento delle bollette per ovviare ai continui disservizi del sistema idrico”.
Anche il meetup Formia 5 Stelle esprime forte preoccupazione e intende mobilitare tutti i membri, simpatizzanti ed elettori, contro Veolia ed Acqualatina nel caso dovesse passare la proposta del gestore di utilizzare agenti della Polizia Locale per operare distacchi a contatori privati, riservandosi anche azioni legali per difendere i diritti dei cittadini. “Per varie ragioni la proposta presentata dal gestore è una ignominia – a nome di tutto Formia 5 Stelle sottolinea Antonio Romano, attivista già candidato Sindaco alle elezioni amministrative del 2018 per il Movimento 5 Stelle -. Operare il distacco dell’acqua a famiglie e cittadini significa asservire completamente un bene pubblico di prima necessità alle speculazioni di banche e multinazionali. Da quanto dichiarato dalla stampa, il gestore parla di interruzioni per privati autorizzate dai Giudici, ma, ad oggi, nessun Giudice ha mai autorizzato dei distacchi dall’acquedotto nei confronti di nuclei famigliari, quindi questa richiesta nasconde la volontà di operare distacchi arbitrari, contro ogni legge, come già il gestore ha provato a fare in passato”. Aggiunge Romano: “In terzo luogo l’uso della forza pubblica per tutelare gli interessi di una società per azioni è di fatto un abuso istituzionale: Acqualatina non può decidere, per le vie brevi e senza un regolare processo seguito da una disposizione di un Giudice, di convocare la Polizia Municipale per facilitare le operazioni di distacco, né un Sindaco può violare la Legge concedendo una tale facoltà”. E conclude con due inviti: “Ai sindaci della provincia di Latina a respingere tout court la proposta perché irricevibile, illegale, irrispettosa dei cittadini; l’ATO a valutare gli adeguamenti tariffari, spesso errati, del Gestore e i disservizi per applicare le opportune penali, azioni sulle quali l’ATO non sembra così solerte come quando deve deliberare contro i cittadini, ricordando inoltre che l’ATO deve difendere i legittimi interessi dei cittadini e non quelli di Veolia”.
Infine, torna a far sentire la sua voce anche l’ex sindaco di Formia, Paola Villa: “Già nella riunione dell’ufficio di Presidenza dell’ATO di qualche mese fa, l’ing. Bernola, dirigente della Segreteria Tecnico Operativa, aveva relazionato sulle morosità, aveva preannunciato di voler preparare una delibera per il loro recupero. Ma a quella riunione, il Comune di Formia evidenziò una serie di punti:
– le morosità sono sia di utenze pubbliche che private, forse era bene iniziare dalle pubbliche, perché non era condivisibile che i consumi non pagati di edifici comunali e provinciali fossero spalmati su tutte le utenze
– prima che si mettesse mano a introitare le morosità, il gestore doveva applicare in tutte le sue parti la delibera dell’ARERA (Autorità del Servizio Idrico), la delibera n.311 del 2019, dove si elencano gli articoli per regolamentare le procedure volte al recupero delle morosità, si evidenziano tutte le tipologie di utenze che devono essere salvaguardate e soprattutto si evidenziano gli standard che il gestore deve mettere in campo per parlare di recupero morosità. Standard che non sono stati raggiunti da Acqualatina.
Proprio su questo si arenò l’ intento dell’ing. Bernola nel mettere mano al recupero delle morosità…poi il 20 gennaio scorso il colpo di mano…Formia non presente all’ufficio di presidenza dell’ATO. La delibera che sarà portata in votazione lunedì 1 febbraio è totalmente a favore del gestore, si richiede che venga attivata la procedura per l’iscrizione a ruolo delle bollette morose, trattando la “bolletta dell’acqua” come un tributo o una sanzione e non come il pagamento di una qualsiasi servizio. Mettendo, così, migliaia di cittadini dell’ATO4 in mano ad Equitalia! Colpisce come una relazione tecnica, scritta dalla Segreteria Tecnico Operativa, ossia da chi dovrebbe controllare il gestore, parli e sottolinei la presenza di “territori particolarmente ostili”, chiedendo che venga avallato dai Sindaci l’intervento della Polizia municipale per raggiungere i contatori non accessibili. Non si stacca l’acqua alle persone, il gestore può avvalersi di tutte le leggi per il recupero crediti, ma il diritto all’acqua, a qualsiasi latitudine del pianeta, va garantito a tutti! Colpisce come una Segreteria Tecnico Operativa che fino a tre mesi fa non aveva una partita IVA, e continua a non avere una tesoreria in barba a tutte le leggi economiche e finanziarie, voglia portare i Sindaci a votare perché si utilizzi l’iscrizione al ruolo dei morosi. Si ipotizza un ulteriore incremento in tariffa di circa il 10% per recuperare le morosità che comunque sono il 13% sul totale fatturato di una società, Acqualatina, che nel 2019 ha dichiarato un utile di oltre 11 milioni di euro.
La delibera n. 8 è lunga e farraginosa, poteva veramente essere difficile da comprendere, ora però é più chiara a tutti. Sindaci dell’ATO4, NON VA ASSOLUTAMENTE VOTATA!”