FONDI – “Programmazione, organizzazione e puntualità nell’erogazione del servizio. Queste devono essere le parole d’ordine per rendere efficiente ed efficace, nei tempi e nei modi, la campagna di vaccinazione contro il Covid 19 nel Lazio e in provincia di Latina. Peccato che qualcosa, proprio sotto il profilo dell’organizzazione, non sia andato nel verso giusto tanto è che, come testimoniato oltre che da molti cittadini anche sulla stampa, all’ospedale di Fondi nei primi due giorni di somministrazione del vaccino agli over 80 si siano create lunghe file e attese di oltre un’ora mezza a carico di persone già fragili, con difficoltà nella deambulazione e molto spesso gravate da patologie connesse all’età avanzata, che dovrebbero essere maggiormente ed in via prioritaria tutelate”. Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia e presidente della commissione regionale sanità, Giuseppe Simeone.
“Quello che stupisce – prosegue Simeone – è come, a fronte di una modalità unica di prenotazione e di un altrettanto omogenea tabella di somministrazione delle dosi, 60 al giorno, all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina non si sarebbero registrati ritardi e disagi mentre all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi in tanti sarebbero stati costretti ad attendere il proprio turno nonostante gli orari fissati proprio al momento della prenotazione stessa. Per queste ragioni, a tutela del personale che opera in modo egregio in prima linea nei nostri ospedali e dei cittadini che meritano di avere parità di accesso e trattamento, anche e soprattutto in un momento tanto delicato come quello che la pandemia da Covid 19 sta imponendo a tutti i livelli, ho inoltrato una nota al direttore generale facente funzioni della Asl di Latina, Giuseppe Visconti, chiedendogli di verificare quanto accaduto e di intervenire con rapidità affinchè nella nostra provincia non ci siano cittadini di serie A e di serie B.
E’ inaccettabile costringere le persone ad attendere ore, tra l’altro con il rischio di assembramenti stando anche l’esigenza di essere accompagnati da un familiare per effettuare la vaccinazione. Siamo in una fase storica importantissima in cui abbiamo finalmente qualche arma concreta per combattere questa malattia insidiosa che sta sottraendo tante, troppe, persone all’affetto della propria famiglia e alla vita stessa. Abbiamo il dovere, tutti, ciascuno per il ruolo che ricopriamo di intervenire affinchè in questo percorso complesso in cui ogni passo è accompagnato dall’incertezza e dalla paura siano date garanzie, almeno sul piano dell’organizzazione delle prestazioni, ai cittadini e al personale impiegato in uno sforzo quotidiano e concreto in questa campagna di vaccinazioni che, per ragioni esterne, ha già subito troppi ritardi”.