Nazismo, fascismo e una legge per ostacolarne la propaganda. Parrà uno scongiurabile tuffo nel passato, qualcun’altro la considererà una necessità anacronistica, alcuni si interrogheranno sull’effettiva necessità della società che abitiamo di produrre ancora anticorpi per osteggiare bieche forme di disumanità, in tanti la stanno già accogliendo con vigore, sottoscrivendo il loro sostegno.
E’ l’iniziativa che ha preso il via lo scorso 19 ottobre 2020 a Stazzema – comune in provincia di Lucca, dove nell’agosto del 1944 avvenne la tristemente nota strage nazifascista di Sant’Anna di Stazzema – dove il Comitato promotore presieduto dal sindaco Maurizio Verona ha depositato la proposta di legge popolare denominata “Norme contro la propaganda e diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti”.
“Da anni assistiamo impassibili al proliferare dell’esposizione ovunque, di simboli che richiamano a fascismo e nazismo frutto di anni di sottovalutazione del fenomeno del ritorno di queste ideologie che mai come oggi sono pericolose”, si legge nel foglio di raccolta firme – anche alla luce delle analisi di alcuni dati contenuti nel “Rapporto Italia 2020” dell’Eurispes – spiegando come questa proposta di legge riprenda le finalità e aggiunga “ulteriori aggravanti per l’esposizione di simboli fascisti e nazisti nel corso di eventi pubblici” , rispetto ad una proposta dello stesso tipo avanzata nella scorsa Legislatura.
“Qualcosa sta accadendo – spiegano ancora i promotori sul medesimo testo della proposta di legge popolare – i media trasudano da anni di notizie che era giusto considerare allarmanti, vi era e persiste una crescente diffusione di razzismi e di appelli a trovare soluzioni autoritarie. Oggi riteniamo fondamentale che dal basso si riparta per riparlare dei valori della nostra Costituzione e attualizzarli: la Costituzione con la sua XII disposizione transitoria vieta la ricostituzione sotto ogni forma del disciolto partito fascista. E’ necessario, di fronte all’esposizione, la vendita di oggetti di simboli che si richiamano a quella ideologia che la normativa non lasci spazi di tolleranza verso chi si cela dietro le libertà democratiche per diffondere attraverso la propaganda, l’esposizione, la vendita di oggetti di nuovo i simboli di quel passato tragico. Ripartiamo da una iniziativa popolare dal basso per difendere la nostra Costituzione e i suoi valori”.
L’obiettivo della legge è chiaro. Per veder approdare la proposta in Parlamento è necessario arrivare a raccogliere – entro il 31 marzo 2021 – 50mila firme in tutta Italia. Chiunque può firmare eslcusivamente nel proprio Comune di residenza, appurando prima la presenza del foglio di raccolta firme – che potrebbe essere presso l’Urp, la Segreteria generale o l’Ufficio stato civile/Elettorale del Comune – e la necessità di prendere o meno un appuntamento. Il tutto sempre nel rispetto delle norme anti-covid.
E’ chiaro che certe pagine di Storia non abbiano diritto all’oblio; né politico, meno che mai emotivo.