SUD PONTINO -È stato presentato martedì, in diretta sulla pagina social, alla Comunità del Parco dei Monti Aurunci il Piano Antincendi boschivi 2021-2025. “È uno studio approfondito – spiega una nota del Parco a margine dell’evento – nel quale vengono affrontate tutte le tematiche legate agli incendi boschivi. In pratica linee guida per la tutela e la gestione del territorio, che, durante l’innovativa presentazione hanno ottenuto oltre 1600 visualizzazioni e 500 interazioni. Ma non solo, nel dettagliato Piano Antincendi boschivi, stato affrontato anche il cambiamento climatico e la nuova formazione forestale e pre-forestale nella catena degli Aurunci. L’obiettivo di Piano è di avere un approccio totalmente innovativo alla prevenzione incendi boschivi. Il fuoco boschivo, infatti, negli ultimi decenni ha, purtroppo, dimostrato che se si sviluppa in condizioni meteorologiche favorevoli provoca devastazione ed è difficile da affrontare”.
“Per questo – è stato spiegato dal direttore tecnico del progetto Luca Tonarelli – occorre ottimizzare i contesti socio-economici, ma anche le risorse umane per progettare interventi di priorità in aree protette, come il Parco Naturale dei Monti Aurunci”.
Ed ancora spiegano: “Il piano affronta in ogni sua parte quelle che potrebbero essere le emergenze che attengono l’area naturale protetta dei Monti Aurunci. È stata eseguita un’attenta analisi morfologica ed anche idrogeologica delle erosioni presenti sul territorio, con particolare riferimento ai dati anche climatici e della viabilità strutturale ed infrastrutturale per circoscrivere punti utili ai fini del piano antincendio. Ampia parte del piano è stata dedicata alla prevenzione, con il contenimento della biomassa lungo la viabilità del Parco e la creazione dei cosiddetti viali tagliafuoco”.
“Il viale tagliafuoco – ha aggiunto il direttore del Parco, Giorgio De Marchis – è composto da una strada forestale e da due fasce laterali, a minore densità di vegetazione. Ha lo scopo di ridurre l’intensità del fronte di fiamma per consentire alle squadre di intervenire con maggiore sicurezza ed efficacia nello spegnimento”.
“Il fuoco – si legge, dunque – non viene eliminato dal Parco. C’è stato l’inserimento del concetto del fuoco prescritto, con l’applicazione di tecniche di prevenzione gestionale del territorio. Un capitolo a parte è stato dedicato poi alla lotta attiva vale a dire dalla sorveglianza all’avvistamento per terminare all’allarme e al coordinamento degli interventi sugli incendi. Una parte del piano, cosiddetta speciale, nel quale si guarda al futuro per la ricostruzione boschiva delle aree interessate, con il catasto del fuoco e la caratterizzazione e l’analisi degli ultimi vent’anni di esperienza di roghi nell’area degli Aurunci. Il piano prevede infine un monitoraggio e un aggiornamento annuale”.
“Quello adottato è un piano pensato e strutturato nei prossimi 5 anni. Grazie alla Regione Lazio e all’agenzia di Protezione civile, abbiamo avuto risorse specifiche per piano un pluriennale redatto da professionisti di caratura nazionale, anche perché l’area degli Aurunci, purtroppo, è un’area nota per gli incendi boschivi. Ciò ha imposto di fare leva soprattutto sulla prevenzione, l’obiettivo principale è quello di coinvolgere le comunità locali. Tutti ci dobbiamo sentire custodi del territorio e della Catena degli Aurunci. Il ringraziamento lo rivolgo al direttore del Parco, Giorgio De Marchis per l’ottimo risultato raggiunto”, sono state le parole del presidente del Parco, Marco Delle Cese.