GOLFO DI GAETA – Per affermare un’illegittima gestione monopolistica dei trasporti all’interno del porto commerciale di Gaeta avevano fatto ricorso – secondo la tesi dell’accusa – a minacce e violenze finalizzate ad annientare la libera concorrenza. Sono queste, in effetti, le ipotesi di reato che la Procura di Cassino ha formulato nella conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei vertici del Consorzio Autotrasportatori del Golfo di Gaeta e, nello specifico nei riguardi del suo presidente, Eugenio Treglia, 51enne di Formia, del suo vice Gianluca Iovine 42enne di Caserta e del segretario Enzo Andres Santangelo, 44enne residente a Castelnuovo Parano.
L’accusa, dopo le indagini svolte dalla Guardia di Finanza, denuncia una vera e propria gestione monopolistica degli spazi doganali all’interno del porto commerciale di Gaeta e l’intera inchiesta ebbe origine l’11 novembre 2019 con una presunta azione intimidatoria e di premeditato ostruzionismo nei confronti del destinatario di una commessa per il trasporto merci che il committente aveva scelto in una ditta diversa dal Consorzio Autotrasporti del Golfo che, secondo la Procura di Cassino, avrebbe promosso una serie illecite condotte minacciose e violente per obbligare gli imprenditori del settore ad utilizzare i mezzi messi a disposizione dello stesso Consorzio sottostando alle sue condizioni commerciali.
Due sono gli episodi eclatanti citati nella conclusione delle indagini preliminari. Nell’ottobre 2019, Marco Algozzino, rappresentante legale e di spedizione doganale di Gaeta, per conto della società “Europa Shipping and Logistics Srl”, affidò il trasporto di fertilizzanti a un soggetto individuato dal suo cliente, la “Campo Spa”. Secondo la Procura i vertici di questo Consorzio avrebbero fatto presente ad Algozzino che qualora avesse dato mandato a soggetti terzi di effettuare la spedizione – avrebbe sospeso tutte le sue operazioni commerciali e non avrebbe più fornito i proprio camion per le altre operazioni in atto.
Un altro episodio segnalato alla Procura di Cassino dalle Fiamme Gialle risale al novembre 2019 quando Luigi Lelli, nella sua veste di legale rappresentante e di agente e raccomandatario marittimo della società “Lellimar Srl”, commissionò i trasporti di un carico di alluminio alla società “Scuderia Iudicone Srl”. Secondo la Procura anche in questa circostanza il Consorzio avrebbe impedito questa spedizione impendendo con i suoi mezzi che il carico di alluminio potesse essere movimentato sulla banchina del porto di Gaeta. La “Scuderia Iudicone” sarebbe stata minacciata e nel timore di subire danni ai suoi mezzi decise di non operare quel trasporto.
Sono ricostruzioni gravi contro le quali la difesa ha preannunciato mirate memorie per scongiurare la richiesta al Gup di rinvio a giudizio dei tre rappresentanti del Consorzio.