FORMIA – Il Senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone, nonostante il suo diplomatico “Mi interessa poco”, ha fatto intendere di non aver chiuso completamente le sue porte nei confronti dell’alleanza trasversale dei “responsabili” che, in vista delle prossime elezioni amministrative al comune di Formia, vede al momento la partecipazione della Lega, dell’Udc, della lista civica “Ripartiamo con voi” e di pezzi importanti del Pd guidati dall’ex sindaco Sandro Bartolomeo. Ma dall’alto della sua sagacia il Senatore di Fondi è il primo ad essere consapevole di come i margini per entrare a far parte di questa coalizione inedita siano ormai prossimi allo zero. In quest’ottica il candidato a sindaco in pectore degli azzurri Gianluca Taddeo – il cui nome è da tempo sul tavolo regionale del centro destra – ha avuto un doppio mandato per contrastare sul nascere la coalizione dei “migliori” che al momento ha due potenziali candidati a sindaco: l’infettivologo Amato La Mura e Nicola Riccardelli, entrambi della Lega. Taddeo sta svolgendo, praticamente, un ruolo di disturbatore con una valenza psicologica: “Non date credito ad una coalizione, quella dei “responsabili” , che sarà superata dai diktat che “ben presto” arriveranno dai vertici regionali e provinciali della Lega”. Insomma Forza Italia pensa anche di riproporre, dopo la fallimentare esperienza elettorale del 2018, il centro destra unito nel prossimo ed anticipato voto amministrativo di Formia.
Il vertice di venerdì sera presso l’abitazione del compianto sindaco e Senatore Udc Michele Forte ha avuto un riscontro positivo soprattutto dopo il via libera da parte del neo sottosegretario leghista all’economia nonché coordinatore regionale del ‘carroccio’ Claudio Durigon. Le ragioni sono state essenzialmente tre. Prima, la Lega senza litigare con nessuno degli alleati e senza colpo ferire ha guadagnato subito un candidato a sindaco iscritto al partito e con l’avallo niente meno che di un ex primo cittadino del Pd. Seconda, laddove c’è una classe dirigente di provata affidabilità (come Formia) la Lega deve avere l’onere e l’onore della governabilità della città a differenza di quanto avvenuto a Fondi dove la stessa Lega, a traino di Forza Italia non ha eletto neppure un consigliere comunale. Terza, ci si può fidare di un partito, Forza Italia, che, partecipando unitamente al coordinamento Fratelli d’Italia Formia con te, alle famose consultazioni di dicembre sarebbe stato sul punto di evitare la conclusione della consiliatura del sindaco civico Paola Villa?
Il Senatore Fazzone intanto ha lasciato uno spiraglio ancora aperto se convergere o meno sulla coalizione in cui c’è l’alleato leghista. Potrebbe avvenire solo per un’unica e remota possibilità: strappare la candidatura a sindaco che – come detto – è da venerdì sera ad appannaggio di uno tra La Mura e Riccardelli. Il coordinatore regionale di Forza Italia, inoltre, aveva lamentato la circostanza in base alla quale il gruppo dirigente locale degli azzurri non fosse stato mai invitato a sedere al tavolo che ha deciso senza “alcuna imposizione verticistica”. In effetti Forza Italia non ha mai pensato di autoinvitarsi per un motivo semplice: sa e sapeva che se l’avesse fatto sarebbe scattato subito un veto dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo nei confronti del capogruppo uscente di Forza Italia Eleonora Zangrillo. Il motivo? Facile. Bisogna tornare indietro con le lancette della storia amministrativa del comune di Formia al marzo 2017. La Zangrillo, dopo essere stata ‘vice’ di Bartolomeo in una maggioranza di centro sinistra, impedì di fatto l’approvazione del bilancio di previsione di quell’anno. Il voto determinante fu del solo Mattia Zannella, il consigliere comunale della lista di riferimento (Ripartiamo Insieme) della Zangrillo, che provocò le dimissioni, poi ritirate entro 20 giorni, del sindaco Dem. Quell’atto di tradimento politico fu l’inizio della lenta fine della quarta consiliatura di centro sinistra al comune di Formia.
Che Forza Italia sia stata esclusa dal tavolo definito presso l’abitazione del Senatore Forte non corrisponde completamente al vero. Inizialmente i partecipanti furono quattro: l’ex sindaco Bartolomeo , i capigruppo della Lega e dell’Udc, Antonio Di Rocco ed Erasmo Picano,mentre il quarto era proprio Gianluca Taddeo, di Forza Italia. Partecipò ai primi incontri per poi far perdere le proprie tracce. Lo fece quando cominciò a dialogare con il suo amico ed ex assessore allo sviluppo economico Kristian Franzini per verificare la possibilità di tutelare l’incolumità amministrativa del sindaco Paola Villa. Quando il telefonino di Taddeo non rispondeva ormai più, si optò per una quarta gamba, quella di “Ripartiamo con voi” dell’imprenditore della sanità privata Maurizio Costa. Strano a dirsi ma se Claudio Fazzone ha lasciato la porta mezza aperta è perché sa che Bartolomeo vanta, a differenza della Zangrillo, buoni rapporti con altri dirigenti locali di Forza Italia: dallo stesso candidato in pectore Gianluca Taddeo al consigliere regionale e presidente della commissione sanità Pino Simeone e per finire al presidente del Consorzio industriale del sud pontino Salvatore Forte. Quest’ultimo è il primo ad essere convinto che la gestione del suo mandato deve svolgersi con l’”amicizia” di un comune amico. E quella del sindaco Paola Villa non è stato proprio così.
Forza Italia, intanto, è stata costretta a riprendere i contatti con Fratelli d’Italia qualora decidesse di dar vita, nonostante l’assenza della Lega, ad un’alleanza elettorale di centro destra. Ma le risposte avute sinora non sono state esultanti perché il centro destra senza l’apporto dell’alleato leghista, dell’Udc e di Gianfranco Conte di Formia con te rischia di diventare un’automobile in moto senza la marcia innestata. E se così fosse si farebbe un grande favore alla professoressa Paola Villa che, una volta riorganizzate le proprie fila, potrebbe aspirare al ballottaggio con l’apporto del Movimento Cinque Stelle e di altre frange del partito Democratico. Questa ipotesi potrebbe rimodulare gli attuali equilibri in campo. Un dibattito è stato avviato anche all’interno di Fratelli d’Italia, un partito diviso a metà che da una parte guarda ancora con interesse alla candidatura a sindaco di Gianfranco Conte e dall’altra (il presidente del circolo cittadino Gianni Carpinelli) alla coalizione dei migliori. Ma quella che è scoppiata in anticipo non è solo la primavera ma anche la stagione delle grandi scelte. Nell’interesse di Formia, naturalmente. O almeno si spera.