GAETA – “Dobbiamo essere bravi a sostenere la voglia di fare di tanti bravi operatori del settore portuale e cantieristico di Gaeta ma anche proteggerli a fronte del sentimento, legittimo, di timore che nutrono verso il loro ‘domani’ economico ed imprenditoriale”. E’ stata un’agenda fitta di appuntamenti quella che cui ha dovuto far fronte il neo presidente dell’Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale Pino Musolino in quella che è stata la sua visita operativa.
Il manager veneziano dell’Adsp innanzitutto ha partecipato ad un vertice in comune con il Prefetto di Latina Maurizio Falco, il sindaco Cosmo Mitrano e del neo presidente della Confcommercio Latina-Frosinone per dibattere le endemiche e conseguenze derivanti dalla superata viabilità che condiziona negativamente il porto commerciale. Ma poi ha voluto incontrare singolarmente tanti imprenditori del settore e i rispettivi rappresentanti di categoria a livello sindacale e di categoria. “L’occasione è stata utile – ha esordito il presidente Musolino nell’intervista video allegata per tastare il polso dell’intera situazione e sentire con mano quelle che sono le principali criticità sul territorio e raccogliere le tante idee che si sono sul territorio”. Musolino nell’ultima fortezza borbonica della storia si è calato nei panni con una battuta: “A Napoli si direbbe che ‘non nasciamo imparati’, pertanto, per fare le tante cose che abbiamo in mente è importante promuovere simili momenti di confronto. La crisi epidemiologica ancora morde e morderà ancora – ha aggiunto Musolino – ma per uscirne bisogna avere tutti insieme una visione strategica per il il futuro”.
Il presidente dell’Adsp ha un cruccio che non gli permette di dormire ancora sonni tranquilli. Ha avviato importanti e proficui contatti con i sindaci dei comuni facenti parte dell’Autorità di sistema portuale (Ernesto Tedesco a Civitavecchia, Esterino Montino a Fiumicino e Cosimino Mitrano a Gaeta) ma il principale problema che deve affrontare e superare entro aprile è l’approvazione del bilancio previsionale 2021, documento che il rinnovato collegio sindacale ha respinto a dicembre negli ultimi scampoli della presidenza di Francesco Maria di Majo. “Speriamo bene” – ha esclamato Musolino chiudendo le spalle. Del porto di Gaeta, invece, ha tracciato croci e delizie. Una peculiarità è la sua vicinanza al distretto dell’automotive dei Cassino e a quello industriale della provincia di Frosinone di cui non bisogna trascurare l’importanza economica e occupazionale. Per quanto possa apparire paradossale un’arma da utilizzare è l’offerta vicina allo zero dei porti campani più vicini, quelli di Napoli e Salerno. “Sono arrivati al massimo delle rispettive capienze e funzionalità e Gaeta – ha aggiunto il presidente Musolino – deve avere l’intelligenza di intercettare quei traffici che al momento stanno per essere respinti in Campania”. L’altra faccia della medaglia è quella desolante di sempre. L’ha capito in due sole circostanze il manager proveniente da Venezia: “Ci sono criticità importanti legate alla viabilità e alla connettività di terra. Sono questi gli elementi – ha aggiunto il presidente dell’Adsp – sui lavorare. Il gravissimo deficit infrastrutturale e viario è un handicap per noi. Possiamo fare poco o nulla ma in questi cinque anni intendo lavorare con tutte le istituzioni competenti per superare un problema che da mezzo secolo è sul tappeto”.
Musolino è più realista del re quando preferisce, a differenza del sindaco Cosmo Mitrano, rimanere con i piedi ben saldi a terra: “A me piace avere il senso della misura. Il porto commerciale di Gaeta non potrà mai diventare come quello di Rotterdam o di Shanghai. Ha delle caratteristiche che lo rendono per certi versi unico: lungo e dentro la città. Devono essere sviluppate in armonia con il territorio circostante. Dobbiamo essere consapevoli, io per primo, che i traffici che vi svolgono e si svolgeranno devono essere compatibili con la vivibilità e la viabilità urbana del momento”. A Pino Musolino ha fatto piacere che la comunità politica di Gaeta dal 2002 in poi – anno di adesione all’Authority – abbia saputo e voluto interagire “con i miei predecessori” per intercettare quelle risorse che il “comune da solo non avrebbe mai potuto avere per riqualificare il proprio waterfront. Io sono qui per potenziare questo senso di collaborazione”.
Ma c’è bisogno di maggiore realismo sul futuro a Gaeta dell’attività crocieristica. Pino Musolino ha voluto ancora mettere i puntini sulle ‘i’ nella parte conclusiva dell’intervista video: “Chi pensa che Gaeta possa diventare, subito dopo l’emergenza Covid, come il porto di Civitavecchia è in malafede. Ci sono fette di questo settore, attraverso tipologie di crociere e di navi, che possono trovare nel porto di Gaeta un hub alternativo. Sono forse ripetitivo ma la sostenibilità di questo tipo di attività deve coniugarsi con il territorio circostante ed ospitante. Non posso proporre un qualcosa che un luogo per oggettivi limiti me lo rifiuta. L’accettabilità sociale – è il duro affondo in conclusione del neo presidente dell’Adsp – è fondamentale per qualsiasi attività economica e di sviluppo”.
INTERVISTA Pino Musolino, presidente Autorità sistema portuale Mar Tirreno centro settentrionale
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.