ROMA – E’ ufficiale: il Lazio passa dalla zona gialla direttamente in zona rossa, senza passare per l’arancione. Una decisione, quella presa dal Ministero della Salute e dall’Istituto superiore della Sanità, dopo il monitoraggio settimanale dei dati dei contagi, che si basa sul valore Rt schizzato a 1,3. La settimana scorsa era a 0,98. Vicino alla soglia limite del 30% anche le Terapie intensive, che sono a un tasso di occupazione di posti letto del 28%.
I contagi nell’ultima settimana erano aumentati troppo: del 15%. Le varianti, inglese e brasiliana, circolavano sempre di più: 34 e 4%. I focolai erano cresciuti. Anche il numero dei ricoveri era risultato in ascesa. L’incidenza, anche se ben al di sotto della soglia limite dei 250 contagi ogni 100mila residenti (un parametro che avrebbe per altro fatto comunque scattare la chiusura delle scuole e la didattica a distanza), è cresciuta troppo velocemente: dal 106,73 di venerdì scorso al 172,8 di oggi. Tutti indici che hanno reso alla fine inevitabile un inasprimento delle misure anti contagio.
Lo ha confermato anche l’ex segretario del Pd e Governatore del Lazio Nicola Zingaretti: «Anche la nostra Regione da lunedì sarà chiamata a rispettare giustamente le regole della zona rossa». Lo ha sottolineato in un passaggio del suo discorso al centro vaccinale di Fiumicino, confermando l’ipotesi emersa in queste ore sulla fascia di rischio assegnata al Lazio. Rivolgendosi direttamente ai residenti che a distanza di un anno si ritrovano a vivere un secondo lockdown nella storia della pandemia ha dichiarato: «Saranno importanti i comportamenti responsabili, da lunedì anche la Regione Lazio sarà chiamata giustamente a rispettare le regole della zona rossa. Sarà quindi ancora dura ma con le armi della campagna vaccinale ce la faremo».
«Il Lazio – continua il Governatore – è stata forse la regione italiana che di più è stata in zona gialla, però queste varianti sono molto invasive e pericolose, quindi sono giuste le nuove regole se arriveranno. Continuo a fare un appello: è il tempo di tornare davvero a una responsabilità individuale dei comportamenti, le regole danno indicazioni ma siamo noi a fare la differenza. Deve tornare alta l’attenzione, perché le varianti sono pericolose».
Dopo che nelle settimane scorse il provvedimento di chiusura era stato «chirurgico» e aveva riguardato cinque comuni prima (Carpineto Romano, Colleferro, Roccagorga, Torrice e Monte San Giovanni Campano) e l’intera provincia di Frosinone poi, da lunedì verrà esteso all’intero territorio regionale. Chiuse tutte le scuole, di ogni ordine e grado, dall’asilo all’università. Spostamenti consentiti con autocertificazione. Vietate le visite. Centri estetici chiusi, parrucchieri e barbieri. Bar e ristoranti chiusi, con asporto consentito in alcune fasce orarie.