LATINA – Dopo le rivelazioni dei vertici aziendali si promuova un mirato screening post vaccinazione 19 in cui saranno coinvolti gli operatori sanitari, medici ed infermieri, della stessa Asl di Latina. E’ la richiesta che ha formalizzato la segreteria provinciale della Funzione Pubblica della Uil dopo che cinque infermieri, tutti asintomatici, in servizio presso la terapia intensiva cardiologica dell’ospedale “Dono Svizzero” di Formia sono risultati positivi al Covid 19 all’indomani della loro somministrazione della seconda dose del vaccino Pfizer-Biontech.
Il sindacato ha motivato questa istanza in una lettera inviata alla neo direttrice generale dell’Asl di Latina Silvia Cavalli. Propone, a tal riguardo, di utilizzare gli ultimi e specifici test sierologici per verificare e monitorare periodicamente la relativa copertura anticorporale e pertanto l’effettiva protezione nel tempo degli operatori in servizio. Per il segretario provinciale della Funzione Pubblica della Uil Giancarlo Ferrara è necessario che l’Asl si attivi anche per una “più puntuale e continua informazione relativa ai casi di contagio tra i propri dipendenti”. Si tratta di richieste previste dalle vigenti prerogative sindacali che hanno una principale mission, garantire una maggiore salvaguardia per i cittadini e gli utenti che si rivolgano presso i servizi sanitari del territorio pontino.
La positività dei cinque infermieri dell’Utic di Formia era emersa proprio nell’ambito di uno screening promosso dalla stessa azienda sanitaria pontina per verificare le fasi successive della profilassi promossa nei riguardi dei suoi dipendenti. L’Asl sta continuando ad analizzare il piccolo cluster rinvenuto all’interno del Dono Svizzero per capire meglio la dinamica dell’accaduto e la possibilità della presenza di varianti. Ha anche aggiunto che i dati scientifici pubblicati dimostrano che l’efficacia del vaccino Pfizer è di oltre l’89% per prevenire l’infezione , e di più del 99% nell’evitare le complicanze maggiori.
I limitati casi in operatori vaccinati rientrano – secondo l’Asl – nella possibilità di infezione con protezione completa dalla malattia e inducono a non mettere in discussione l’efficacia globale dell’intervento vaccinale effettuato che ad oggi ha fatto drammaticamente ridurre i casi di infezione tra gli operatori sanitari dell’Asl di Latina”.