CALCIO – Il vero valore di una squadra di calcio si misura nel momento del confronto con rivali che si suppone abbiano la stessa cifra tecnica. Il confronto con squadre dello stesso valore, o a maggior ragione di caratura più alta, permette di definire in maniera incontrovertibile la vera dimensione di un club: un’amara verità che sta sperimentando nel corso di questa stagione la Roma di Paulo Fonseca, giustamente apprezzata e celebrata per la qualità del gioco, per il cammino in campo europeo e per la continuità in campionato ottenuta con le cosiddette squadre piccole, ma che si è schiantata nel confronto diretto con le altre squadre in lotta per la qualificazione alla prossima Champions League.
Qualsiasi servizio di scommesse online testimonia come l’atavica difficoltà dei giallorossi nell’inanellare punti contro le squadre di vertice di Serie A abbia sostanzialmente determinato l’impossibilità per la Roma di raggiungere i primi quattro posti in classifica, e qualificarsi alla massima competizione europea della prossima stagione. Dei nove scontri diretti già disputati contro Lazio, Napoli, Milan, Juventus, Atalanta e Inter, la Roma ha totalizzato soltanto la miseria di tre punti, su un totale di ventisette disponibili. Un bottino decisamente insufficiente per una squadra partita con convinzione e con la volontà di arrivare nei primi quattro posti del campionato, nonostante sia in possesso di un livello tecnico inferiore ad almeno quattro/cinque delle squadre appena menzionate.
La prima parte di stagione ha regalato diverse soddisfazioni alla Roma, che è arrivata addirittura a fare pensieri da scudetto tra novembre e dicembre. La sconfitta in Coppa Italia con lo Spezia e alcuni stop inattesi hanno poi raffreddato l’ambiente, senza che Fonseca riuscisse però a perdere il timone della rosa, a dimostrazione della bontà del lavoro del tecnico ex-Shakthar Donetsk in una piazza storicamente difficile (la serie appena uscita su Sky “Speravo de morì prima”, sulla querelle tra Totti e Spalletti, ne è la più evidente dimostrazione). A rimanere impresso negli occhi è però lo score totalizzato negli scontri diretti: soltanto tre pareggi raggiunti contro Inter, Milan e Juventus nel girone d’andata; peraltro, contro le due compagini milanesi il risultato è stato piuttosto fasullo, mentre nella sfida di inizio stagione contro i bianconeri la Roma avrebbe anche meritato la vittoria.
Con una decina di partite a disposizione, la Roma potrebbe addirittura ritrovarsi al settimo posto in caso di una vittoria della Lazio nel recupero contro il Torino. Rimane anche un altro recupero, quello tra Juventus e Napoli, che potrebbe distanziare il quarto posto dalla Roma di almeno cinque lunghezze, troppe a questo punto della stagione. Il distacco sarebbe inoltre aggravato anche dal fatto che i giallorossi non potrebbero puntare su uno score positivo negli scontri diretti nel caso di un arrivo a pari punti con Napoli, Juventus, Lazio e Milan. La situazione è piuttosto compromessa, per quanto il cammino in Europa League stia lenendo le vicissitudini in campionato e sia in grado di regalare alla Roma una via secondaria per l’accesso alla Champions League. Non qualificarsi significherebbe un grosso ridimensionamento delle ambizioni della proprietà giallorossa.