ROMA – La regione Lazio sarà zona arancione la prossima settimana. Non da lunedì come molti si aspettavano e si auguravano ma da martedì 30 marzo. Una pausa fino al 3 aprile quando, per tutte le vacanze di Pasqua, tutta l’Italia sarà nella fascia più rigida, quella rossa, la stessa che il territorio che ospita la Capitale fino a lunedì compreso.
Ad annunciarlo è il ministro della Salute Roberto Speranza: “Ci saranno regioni che potranno passare dalla zona arancione a quella rossa e altre che dalla zona rossa passeranno a quella arancione, quest’ultimo caso è quello del Lazio che ha avuto dei dati negli ultimi gironi in miglioramento. Quindi, nelle prossime ore il Lazio non sarà più zona rossa, ma arancione. Questo avverrà a scadenza naturale dell’ordinanza vigente che scade alla mezzanotte tra lunedì e martedì e quindi da martedì il Lazio sarà zona arancione”.
La stima dell’indicatore Rt è in diminuzione e la Regione Lazio la dà a 0,99: “Tecnicamente quindi ci sono le condizioni per tornare in zona arancione, anche se ci rimettiamo alle decisioni dell’Istituto Superiore di Sanità e del ministero della Salute”, ha detto l’assessore alla sanità laziale Alessio D’Amato intervenendo durante i lavori della commissione della sanità laziale.
“Abbiamo anche una lieve diminuzione nell’ultima settimana del numero dei focolai attivi- ha aggiunto D’Amato- mentre permane una situazione superiore alla media per il tasso di occupazione di area medica, siamo al 42 per cento, e per quella di terapia intensiva, siamo al 37 per cento. A mio avviso, però, entrambi gli indicatori non rappresentano una situazione di grave criticità”. Nel Lazio, inoltre, l’incidenza è di 217 nuovi casi ogni 100mila abitanti, in Veneto di 254 su 100mila.
Da martedì, quindi, saranno aperte anche le scuole. I cancelli si apriranno per asili, elementari e medie. “Dopo Pasqua potranno riaprire le superiori, garantendo agli studenti di fare il tampone rapido gratuito e senza certificato medico in tutti i drive in della regione”, ha scritto con un post su Facebook il presidente della Regine Lazio Nicola Zingaretti.
La scelta è stata elaborata anche a seguito di un incontro avvenuto “con tutte le organizzazioni sindacali del comparto scuola che hanno concordato con l’opportunità di continuare con la Dad al 100% fino a Pasqua per gli istituti superiori. Inoltre, a partire da lunedì 29 marzo e per tutto il mese di Aprile, la Regione Lazio consentirà agli studenti di effettuare i tamponi senza ricetta medica negli hub regionali”, spiegano dalla Pisana.
A Pasqua, invece, cambierà ancora tutto. Il 3, 4 e 5 aprile si applicheranno le restrizioni previste per le zone rosse, come successo per Natale. Saranno consentiti esclusivamente gli spostamenti dovuti a motivi di lavoro, necessità o salute. In questi tre giorni sarà consentito, per una sola volta al giorno, spostarsi verso un’altra abitazione di amici o parenti della stessa regione, tra le 5 e le 22, a un massimo di due persone. Chi si sposta potrà comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti.
Cosa si può fare e cosa no in zona arancione
Da lunedì nella regione Lazio entreranno in vigore nuove misure e regole per arginare la diffusione del coronavirus. In zona arancione ci si potrebbe nel proprio Comune, rispettando il coprifuoco che inizia alle 22 e termina alle 5. Per bar e ristoranti restano le regole di apertura dalle 5 alle 18, consegna a domicilio consentita, asporto possibile con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze. I musei possono rimanere aperti dal lunedì al venerdì tranne nei giorni festivi. Rimangono chiusi i cinema, i teatri, le sale scommesse, le sale da gioco, le discoteche, le sale da ballo, le sale da concerto, le palestre, le piscine, i parchi tematici, le terme, i centri benessere. I negozi sono aperti ma i centri commerciali sono chiusi nel weekend. Chiusi gli impianti sciistici fino al 15 febbraio, previa autorizzazione delle autorità regionali, in base alla situazione sanitaria.
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