GAETA – Emergono altri elementi nell’ambito di “Easy Rider”, l’operazione della Guardia di Finanza del gruppo di Formia che nei giorni scorsi è culminata con l’arresto ai domiciliari di un noto imprenditore di 64 anni di Gaeta impegnato nella commercializzazione dei mezzi pesanti e industriali, con il divieto di dimora e con l’interdizione dell’esercizio dell’attività professionale della moglie 62enne dell’uomo e di un commercialista di fiducia di 41 anni di Milano. I tre dovranno comparire giovedì 8 aprile per l’interrogatorio di garanzia davanti il Gip del Tribunale di Cassino Domenico Di Croce. Dovranno difendersi dalle accuse, pesanti, di riciclaggio e sottrazione fraudolenta delle imposte, soprattutto dell’Iva, nell’ambito di un’avvita attività di commercializzazione di veicoli industriali.
L’imprenditore di Gaeta, attraverso alcune società a lui riconducibili ma intestate a prestanome, con sedi legali fittizie ubicate a Milano e a Roma, aveva acquistato, attraverso il sistema della frode carosello, semirimorchi in ogni angolo d’Europa per un valore di 20milioni di euro. Dopo aver beneficiato della sospensione d’imposta, il 64enne successivamente – si legge nell’ordinanza di custodia cautelare chiesa dal sostituto procuratore Nomi Bulgarini – avrebbe rivenduto in Italia questi mezzi senza versare, però, l’Iva all’erario che gli inquirenti del Capitano Nicola Maglione hanno quantificato in poco più di 4 milioni di euro. Gli automezzi in effetti venivano venduti ad autotrasportatori italiani a prezzi nettamente inferiori rispetto a quelli di mercato, alterando così la normale concorrenza del settore. Le Fiamme Gialle sono entrate in azione dopo aver ricevuto alcune segnalazioni della Banca d’Italia circa un’anomala movimentazione di cospicue somme di danaro in uscita dai conti della società controllata dall’uomo a favore di quelli della moglie dell’imprenditore gaetano.
Gli agenti del Capitano Nicola Maglione hanno che il 64enne, difeso dall’avvocato Luca Scipione, era praticamente sconosciuto al fisco. Oltre ad non aver mai presentato alcuna dichiarazione, non aveva tantomeno versato alcuna imposta. Nell’ambito dell’operazione “Easy Rider” la finanza aveva sequestrato al 64enne beni per quasi 2 milioni di euro riconducibili ai tre indagati. Sono finiti sotto chiave, oltre alle disponibilità finanziarie depositate sui conti correnti, anche autoveicoli e motoveicoli di lusso, nonché beni immobili, tra i quali un appartamento di pregio nel centro di Milano e una villa nella zona de “Il Colle” a Gaeta.