FORMIA – L’ultimo annuncio, poco più di un mese fa, dell’ex sindaco Paola Villa aveva fatto ben sperare: sono in arrivo i finanziamenti, 900 mila euro, per realizzare quanto inseguito dagli abitanti del lotto Ater di via delle Fosse 14 a Formia. Ma delle promesse opere di contenimento lungo la sponda destra del torrente Rio Fresco neppure una traccia e tantomeno interventi per il rifacimento e riqualificazione ambientale delle strada d’accesso lungo il corso d’acqua che sfocia a valle di piazza Risorgimento.
A porre questi quesiti è l’attivo portavoce dei 24 residenti del complesso Ater di via delle Fosse Vincenzo Giuffreda. Sta portando questa crociata dal 21 dicembre 2019 quando, in seguito ad una ondata di maltempo, la sponda del Rio Fresco fu interessata da un grave smottamento al punto da provocare la chiusura e l’interdizione al traffico della strada di collegamento a questo complesso immobiliare. L’ex sindaco Villa, subito dopo l’evento franoso, chiese un finanziamento per la progettazione definitiva ed esecutiva. Il Comune lo ottenne così come arrivarono lo scorso febbraio 900 mila euro per realizzare gli interventi tanto attesi ed inseguiti dai cittadini residenti.
Cosa sia eventualmente successo nel frattempo Giuffrida lo chiede in una lettera aperta al commissario Prefettizio del comune di Formia Silvana Tizzano: “Ebbene sono passati circa quaranta giorni dalla dichiarazione dell’ex-sindaca Paola Villa e nulla è ancora è stato fatto per porre rimedio al serio cedimento strutturale della strada”. Considerazione legittima in rapporto a quanto si sta verificando nella zona, a metà strada tra la centralissima Piazza Risorgimento ed il quartiere di Rio Fresco Scacciagalline. Giuffrida chiede il conto al Prefetto Tizzano perché alla frana della vigilia di Natale 2010 sono seguiti numerosi sopralluoghi dei funzionari regionali e comunali che “non hanno potuto che constatare la gravità della situazione e la necessità di intervenire per ripristinare la strada”.
Ad oggi le 24 famiglie non solo sono senza una normale via di accesso alle proprie abitazioni ma soprattutto non hanno un’eventuale via di fuga nel caso in cui fosse necessario l’evacuazione di un malato o dell’intero complesso. L’ex amministrazione comunale decise di chiedere un finanziamento pubblico per iniziare i lavori di sistemazione della strada, “non avendo ravvisato stranamente – vista la situazione – la necessità di intervenire con le modalità della somma urgenza, che quantomeno avrebbero ridotto i tempi e limitato i disagi degli abitanti del complesso edilizio Ater prigionieri ancora nelle loro abitazioni”.
La fotografia che ha scattato Giuffrida è impietosa: “E’ oltre un anno ormai che la nostra vita è stata stravolta a causa della frana. Da quel giorno siamo stati costretti a cambiare del tutto il nostro modo di vivere, tutto è peggiorato, dagli affetti familiari alla libertà di movimento, fino all’approvvigionamento dei viveri a causa dell’impossibilità di trasportare oggetti e cose di un certo peso – osserva il portavoce del complesso Ater di via delle Fosse – La maggioranza delle persone che abita in questo complesso edilizio è anziana, ultra sessantenne-ottantenne e oltre, con patologie gravi e molto gravi, che per questo hanno difficoltà a superare la salita che porta su via delle Fosse. Un condomino ottantenne è dal giorno della frana che non esce di casa. Prima venivano i figli con la macchina. Un altro, sessantenne circa, con gravi problemi di vista esce molto poco, sia perché non vede bene ma anche perché gli è difficile la salita”.
Da qui la decisione di chiedere al commissario Prefettizio del comune di Formia lo stato dell’iter del procedimento per “il ripristino e la messa in sicurezza dei luoghi”. La dottoressa Tizzano è stata invitata a sollecitare gli uffici competenti affinché provvedano quanto prima a provvedere a mettere in campo tutto gli sforzi necessari per la soluzione del problema, “in modo che si possa ritornare a una situazione di normalità”.