“Desidero che quell’albero – scrive – possa rappresentare per tutta la nostra comunità e, soprattutto, per i ragazzi, il simbolo della continuità della vita e rispetto per la sua fugacità, un simbolo di rinascita e di speranza, un simbolo di amore nel ricordo di Romeo, di quell’amore infinito che, nei suoi 17 anni di vita, è stato in grado di donare a tutti noi”. Dopodichè annuncia che accanto agli amici ci saranno Francesco Bondanese, fratello di Romeo, e i cugini del 17enne in rappresentanza dell’intera famiglia; mentre nonostante abbia ricevuto l’esito del tampone che attesta la “negativizzazione al Covid” intende “restare a casa sino a lunedì prima di avere contatti con altre persone”.
Perchè proprio l’albero di Acacia? Potrebbe essere una scelta suggerita dall’origine del nome stesso della pianta, che si può far derivare
dal
termine greco “a-kakon” riferito al concetto di “innocenza” intesa come “assenza di forze maligne”, quella che bambini e giovani – più di altri – tradizionalmente incarnano; non si può trascurare, d’altro canto, che l’Acacia simboleggi
la speranza e la continuazione della vita dopo la morte e che, quindi, assolva, di fatto, ad incarnare il messaggio di eternità di cui si ammanta il ricordo di Romeo.
“Ringrazio gli amici di Romeo – conclude Salvatore Orisini – che, in questi due mesi, ho avuto modo di conoscere personalmente, semplicemente meravigliosi, ringrazio Don Mariano per la sua infinita disponibilità e per lo spirito di iniziativa che lo vede protagonista di ogni iniziativa socialmente utile ed in aiuto degli ultimi e dei più bisognosi, ringrazio il Commissario Prefettizio del Comune di Formia e chiunque abbia favorito e contribuito a questa iniziativa che, nonostante tutto, dona un po’ di calore ai nostri cuori“.