LATINA – Era l’unico latitante italiano inserito nella lista della Polizia Europea, l’’Europol, dei 19 “sex offender” più ricercati a livello internazionale. Deve scontare cinque anni e due mesi di reclusione Luciano Scibilia, il 74enne pensionato di Latina che, dopo nove anni di ricerche, è stato arrestato nel paradiso di Samanà, a 200 chilometri a nord di Santo Domingo.
Qui si è rifatto una vita, convivendo con una donna del posto e con i suoi quattro figli- tre ragazze ed un maschio – pur sapendo di essere ricercato su scala globale per una sentenza passata in giudicato con la gravissima accusa di violenza sessuale su minori. Sulle tracce di Scibilia da tempo c’erano il Servizio per la cooperazione internazionale di polizia e gli “007” del commissariato romano Tuscolano che avevano avviato ulteriori indagini sul suo conto dopo l’emissione di un ordine di esecuzione pena emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma, alla luce di una sentenza del 2012, diventata nel frattempo definitiva, pronunciata al termine di un rito abbreviato.
Scibilia è accusato di aver violentato , a più riprese, cinque ragazze minorenni. Aveva utilizzato la buonafede della figlia di una sua precedente compagna, amica delle sue vittime, fingendosi psicoterapeuta e dichiarando di essere in grado di curare qualsiasi malattia.
L’arresto di Scibilia a Samanà non è stato facile. Gli agenti del Prefetto Vittorio Rizzi, affiancati dall’Interpool di Santo Domingo, hanno dovuto vincere la resistenza di alcuni vicini del 74enne di Latina che avevano tentato di osteggiare la sua cattura. Nonostante fosse ricercato da nove anni, Scibilia aveva un profilo aperto su Facebook e percepiva regolarmente la pensione dall’Italia. Una donna provvedeva a ritirarla a Roma con una delega a suo nome e gli inviava il denaro necessario per finanziare la sua dorata latitanza.