GAETA – Il prossimo anno il Comune di Gaeta sarà al centro delle nuove elezioni amministrative, sulle quali interviene l’associazione ecologista “La Barba di Giove” con l’intento di evideziare il “fervore dei preparativi”, ma allao stesso tempo la “gara” alla quale concorrono i papabili candidati a Sindaco proponendo i loro argomenti, ma – evidenzia l’associazione – senza che i cittadini riescano a cogliere “le corrispondenti visioni della loro idea di città. Un progetto di città significa proporre uno scenario orientato al futuro e proporre le azioni politiche che vadano nella direzione indicata”.
“Questa visione, che per la sua realizzazione richiede tempi lunghi – spiega la nota firmata dall’associazione in merito – è il faro che dovrebbe guidare l’elaborazione di un programma elettorale / amministrativo che per sua definizione copre un periodo limitato nel tempo. Per esemplificare: ho questo progetto di città e in coerenza con esso nei prossimi cinque anni faccio questo. Tutti si professano democratici, fautori di uno sviluppo sostenibile, delle pari opportunità, delle politiche sociali, e la lista sarebbe lunga, ma sono le differenze che non si notano, si polemizza se i cantieri sono troppi o insufficienti e pochi si interrogano sulla loro bontà. Ci si divide, spesso, non sull’opera, se serva o no, ma sulla sua rispondenza a criteri di buona amministrazione, sicuramente importanti ma che attengono alle procedure e non alla sostanza dell’Opera. Vorremmo quindi conoscere quale sia il progetto dei vari gruppi che si candidano alla guida della città in modo da verificarne gli obiettivi e la coerenza con le azioni proposte”.
Per meglio esplicitare la propria riflessione l’associazione “La Barba di Giove” annovera un esempio: “ad esempio, tutti parlano di sviluppo sostenibile che è diventato il ‘belletto’ con il quale si ripropongono le vecchie modalità di pensiero e di azione che non tengono conto in alcun modo che viviamo al tempo del ‘cambiamento climatico’ per cui ogni azione proposta dovrebbe contribuire a mitigare i gas serra; ad esempio non si possono proporre raddoppi stradali che consumano il territorio e aumentano notevolmente la produzione di gas serra anche per l’incentivazione del traffico privato e spendere solo frasi di circostanza sul potenziamento delle ferrovie. Non vi è alcuna analisi dell’impatto che queste infrastrutture hanno in termini ambientali. Pertanto per fare cose diverse bisogna avere pensieri nuovi, indicare una direzione, una finalità chiara che abbia la percezione della crisi ambientale che il Pianeta sta vivendo. Un tempo si diceva pensare globalmente ed agire localmente”.
E conclude: “Occorre uno sforzo scevro da personalismi per contribuire a promuovere una coalizione ampia con un programma di svolta che veda nel territorio e nell’ambiente gli assi di una proposta politica. E’ necessario dar vita, insomma ad un’alleanza progressista che abbia l’ambizione di iniziare un percorso comune per superare l’ attuale frammentazione ai più incomprensibile. Diversamente l’esito è scontato: l’irrilevanza politica. Occorre uno sforzo unitario, generoso e collaborativo tra le tante forze sane della città per farle cambiare verso. I tempi sono difficili ma con l’ottimismo della volontà si possono superare divisioni e personalismi, lavorare per un obiettivo comune e ridisegnare una città più rispondente ai bisogni e alle istanze dei cittadini”.