FONDI – Un allarme sociale è scattato a Fondi dopo il settimo atto intimidatorio portato a termine nella tarda serata di giovedì. Una bomba carta è stata fatta esplodere danneggiando seriamente un Suv Opel Mokka lasciata in sosta in via Modigliani, una traversa di Appia Lato Itri, poco fuori il centro storico di Fondi. La deflagrazione è stata talmente violenta che frammenti del fuoristrada sono stati recuperati a diversi metri dal luogo dell’esplosione.
L’episodio è diventato subito un rompicapo per i Carabinieri della tenenza di Fondi che, in stretto coordinamento cn i colleghi della Compagnia di Terracina, stanno indagando su questo nuovo raid notturno. Il proprietario del Suv è un uomo di 58 anni di Fondi che, residente in via Modigliani, è ufficialmente un incensurato. Sentito dagli uomini del Capitano Francesco Vivona, ha dichiarato di non aver mai subito minacce o intimidazioni di qualsiasi genere. I Carabinieri, che sulla vicenda mantengono uno stretto e comprensibile riserbo, non escludono neppure che possa esserci stato uno scambio di persona, nel senso che la bomba carta, un ordigno rudimentale preparato in maniera artigianale, fosse diretta nei confronti di qualche pregiudicato della zona.
Gli inquirenti non escludono che possa esserci un legame che unisca le sette esplosioni verificatesi nell’ultimo mese e mezzo. Un fatto è certo. La deflagrazione di giovedì sera c’è stata dopo 36 ore dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che, richiesto dal sindaco di Fondi Beniamino Maschietto, era stato presieduto dal Prefetto di Latina Maurizio Falco decidendo di potenziare i controlli. Era stato chiesto un maggior sforzo a tutte le forze di polizia per prevenire questi incendi intimidatori, molto dei quali sarebbero maturati nell’ambito di un regolamento dei conti legati allo spaccio di sostanze stupefacenti, risse tra minorenni e verificare il rispetto delle norme anti Covid.