GAETA – Nelle fasi conclusive del Campionato Mondiale appena terminato nella Baia di Cadice (ESP), la gialloverde Marta Maggetti, con la vittoria in medal race, si è resa protagonista ancora una volta di un crescendo di prestazioni che ne confermano il grande spessore tecnico ed agonistico. Infatti, pur in condizioni meteo tutt’altro che mediterranee, la nostra atleta ha dimostrato ampiamente di poter competere ad armi pari con le migliori specialiste del ranking internazionale, inserendosi con caparbietà e costanza sempre tra le prime, già nelle prove di qualifica.
RS:X Femminile (28 partecipanti)
Nell’ultima giornata di medal race (finale tra le prime dieci in classifica), Marta Maggetti, consapevole del proprio ottimo stato di forma, è entrata in acqua per attaccare fin dall’inizio la parte alta della classifica, riuscendo a vincere lo scontro diretto con tutte le agguerritissime rivali. Tale impresa non le consente comunque di raggiungere la zona podio, pur avvicinandola molto alle avversarie. “I primi giorni di regata sono stati molto duri per me – spiega – alla vigilia del mondiale sentivo molto la pressione, ma gara dopo gara sono riuscita a fare sempre meglio, con buone sensazioni e belle partenze anche con vento sostenuto; così ho ripreso fiducia e grinta fino a vincere la mia prima medal race…”. Vittoria per l’iridata in carica, l’olandese Lilian De Geus, davanti all’israeliana Katy Spychakov e alla francese Charline Picon.
RS:X Maschile (42 partecipanti)
In campo maschile vittoria netta dell’iridato campione olandese Kiran Badloe, capace di vincere il titolo addirittura con una giornata di anticipo. Ottima medaglia d’argento per l’italiano Mattia Camboni (Fiamme Azzurre), protagonista di una bella vittoria anche in medal race; al terzo posto il greco Vyron Kokkalanis. Il Team “Fiamme Gialle” incassa così una conferma attesa già da tempo: la designazione di Marta a rappresentare l’Italia ai prossimi Giochi olimpici di Tokyo. Una candidatura sofferta e voluta con forza e caparbietà lungo un quadriennio che ha comportato per l’atleta di Cagliari, forse più che per altri, periodi di vero e proprio isolamento con grande difficoltà di allenarsi durante il lockdown.