FORMIA – “Festeggiamo questo 1 Maggio con la crisi economica più forte degli ultimi 50 anni. Il nostro apparato produttivo, già segnato da precedenti ristrutturazioni e trasferimento di importanti aziende all’estero, oggi affronta le conseguenze di una pandemia virale che mette in ginocchio il sistema Paese. Questa pandemia ha causato oltre 120 mila morti e milioni di contagiati mettono in enormi difficoltà le famiglie italiane.Noi come ANPI Formia siamo vicini alle sofferenze dei nostri cittadini”.
Sarà un Primo Maggio – Festa dei Lavoratori – durante la quale il protagonista, per l’appunto il lavoro, sarà quasi una sorta di grande assente per molti concittadini. Lo sottolinea, mettendo in luce la crisi economica che l’Italia sta attraversando, la riflessione firmata dalla sezione di Formia dell’ Associazione Nazionale Partigiani d’Italia in occasione della festività alle porte.
Pertanto proprio l’Anpi Formia formula un appello: “Chiediamo un impegno alle Istituzioni tutte, affinché pongano in essere tutti gli strumenti necessari per alleviare la popolazione dal punto di vista economico, sanitario, sociale. Facciamo questo appello anche al mondo produttivo, alle associazioni imprenditoriali, alle associazioni sindacali, per trovare una soluzione alla disoccupazione che sempre più preoccupa milioni di persone. Chiediamo ai partiti politici, in un momento come questo, di trovare idee e soluzioni per potenziare tutti i servizi sociali e metterli al servizio degli indigenti. Mai come oggi è stato necessario ricorrere alla limitazione della libertà dei cittadini, purtroppo, bisogna riconoscere che è importante rispettare le regole sanitarie imposte per limitare la diffusione del virus e far si che si possa riprendere al più presto la vita sociale ante virus”.
“In questo contesto – spiega ancora – la condizione delle donne, sui luoghi di lavoro e nella famiglia, è stata maggiormente caratterizzata da una precarietà e un maggior impatto economico. La violenza domestica si è fatta più forte, chiuse nelle mura domestiche senza difesa e senza possibilità di comunicare con l’esterno. Isolate in casa propria e private della possibilità di accedere ai servizi sociali chiusi per la pandemia. È il lavoro che non c’è, oltre ad una sanità pubblica insufficiente, che ci allarma. Il nostro pensiero va ai milioni di disoccupati, ai lavoratori con il posto di lavoro a rischio, ai lavoratori sottopagati, ai lavoratori senza diritti. A quanti sono sfruttati, italiani o migranti, che tutti i giorni fanno funzionare questo paese noi diciamo che gli siamo vicini”.
E conclude: “Pertini, sosteneva che, la liberta’ senza giustizia sociale diventa libertà di morire di fame. La pandemia ha reso evidente questo aspetto sotto molti punti di vista e/o profili sociali. Pertanto il primo dovere di ognuno e’ dare il proprio contributo al superamento della pandemia prestando la massima attenzione alla giustizia sociale. E con la speranza che questo sia l’ultimo 1 Maggio di sofferenza, Auguriamo a tutti una buona Festa dei Lavoratori”.