FORMIA – Irritazione e stupore. I dirigenti del Partito Democratico di Formia, già alle prese con una pericolosa diaspora interna per la scelta dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo di sostenere alle amministrative di autunno l’infettivologo Amato La Mura, hanno letto e riletto più volte il comunicato con cui il Movimento 5 Stelle e l’ultima lista rimasta a disposizione dell’ex sindaco Paola Villa, “Un’altra città”, hanno raggiunto un accordo per dar vita ad un programma politico condiviso. L’intesa non è soltanto di natura programmatica e lo stato maggiore Dem tra non pochi mal di pancia ne ha dovuto prendere atto quando il documento M5S-Un’altra città ha incoronato di fatto l’ex Paola Villa a tentare di succedere a se stessa anche dopo la traumatica conclusione della sua travagliata prima esperienza amministrativa.
Il passaggio del comunicato stampa è stato vivisezionato ed è finito sotto la lente d’ingrandimento delle segretarie provinciali e regionali del Pd. Laddove Antonio Romano dei Cinque Stelle e Christian Lombardi per Un’Altra città mettono in evidenza a caratteri cubitali che…” sulla scelta del futuro candidato Sindaco non accoglieremo accordi al ribasso, opinioni ideologiche, stereotipate, personalistiche, candidature poco chiare e che danneggino il bene comune di tutti i cittadini”. Tradotto, il candidato alla carica di primo cittadino era, resta e sarà la professoressa Paola Villa. Nessuno, tantomeno il Partito Democratico, osi diversificare questa proposta perché la docente di scienze naturali possiede tutti i crismi per riconquistare il palazzo municipale.
Questa netta presa di posizione del Movimento 5 Stelle e di “Un’Altra città” – è il contenitore più ortodosso ed irriducibile rimasto a disposizione dell’ex sindaco – ha spiazzato la segreteria del Partito Democratico di Formia che, alla presenza dei Senatori Claudio Moscardelli e Bruno Astorre, aveva proposto un “campo largo progressista” in alternativa alla scelta della composita componente dell’ex sindaco Bartolomeo di far parte della coalizione di cui fanno parte Lega, Udc e Ripartiamo con voi”. E per arricchire questa soluzione politica il segretario formiano dei Dem Luca Magliozzi aveva avanzato la candidatura a sindaco dell’odontoiatra Francesco Occipite Di Prisco da mettere in campo in caso di rinuncia della professoressa Villa. La quale è in campo è più che mai e l’ha fatto sapere attraverso un documento in cui sembra che la piattaforma programmatica da sottoporre all’elettorato formiano sembra quasi definita ed ultima.
“Negli ultimi due mesi ci siamo incontrati a più riprese con tutti gli attivisti, ognuno dei due gruppi – hanno subito sottolineato Romano (candidato a sindaco grillino alle amministrative del 2018) e l’avvocato Lombardi – indicando le proprie priorità per la città e proprio da qui sono partiti quattordici tavoli tematici a cui entrambi i gruppi hanno partecipato con incontri settimanali che hanno condotto a un programma condiviso fatto di azioni concrete e che mirano a cambiare in modo tangibile il volto della città”.
Il Partito Democratico si è visto accerchiato e costretto davanti ad un muro con pochi e, forse, inesistenti spazi di manovra. Non è piaciuta per niente la considerazione avanzata dal M5S e da Un’altra città in un altro passaggio del loro documento congiunto. Laddove sostengono ed auspicano che le altre “forze politiche presenti in città, con le quali è stata promossa una fitta interlocuzione, condividano e implementino con contenuti il programma così come è stato redatto fino a ora”. Una sorta di ‘prendere e lasciare” nei confronti del Pd che pensava , forse sin troppo ottimisticamente, di poter dare le carte sul tavolo del fronte progressista e grillino. Qualcuno ora gli ha mandato a dire che può giocare con le regole imposte da altri e condividendo la consapevolezza che “le prossime elezioni amministrative rappresenteranno un vero e proprio spartiacque nella storia cittadina, un’opportunità di rilancio unica grazie anche ai finanziamenti europei che la nostra città sarà in grado di attirare, l’occasione per rimettere finalmente Formia al centro del Golfo, non più subalterna alle realtà limitrofe ma protagonista”
Il Pd ora è chiamato a decidere, a partorire una linea politica perché le strade che ha di fronte sono diventate ben tre: far parte della coalizione dei trasversali che appoggia la sfida di Amato La Mura, finire sotto la gonna di Paola Villa che lo stesso Pd soltanto a dicembre ha contribuito a mandare anzitempo a casa oppure promuovere una scelta autonoma e coraggiosa sul piano elettorale. Un’Altra città ha lanciato un appello all’unità al Pd e lo rimarca il consigliere comunale uscente Lombardi: “Apprezziamo l’enorme sforzo che alcune forze politiche cittadine stanno portando avanti, e per loro la nostra porta resta aperta, per mettere un freno a chi prova a spaccare l’anima progressista, liberale, indipendente, creativa, tollerante e di accoglienza connaturata alla nostra città”. La “nostra porta resta aperta” ha creato ulteriori motivi di dissapori all’interno del Pd che ora potrebbe andare alla conta con una riunione del direttivo che, a differenza dell’ultima, è chiamata, forse già durante questa settimana, a votare, a decidere la strada elettorale migliore da compiere.
Sarà un momento chiarificatore che attende anche Amato La Mura. Dopo il video con cui ha annunciato la sua candidatura a sindaco, ha incassato il sostegno di un gruppo di professionisti e rappresentanti della società civile e, per la prima volta, di una forza politica. L’Udc ha schierato due nomi pesanti sul piano elettorale di Formia:l’ingegnere Erasmo Picano, consigliere comunale ininterrottamente dal 1993, ex presidente del consiglio comunale, ex assessore all’urbanistica e più volte tra i più votati alle elezioni amministrative ed il medico Maurizio Tallerini, più volte assessore al comune di Formia. “Amato – hanno osservato Picano e Tallerini – è la persona giusta per svolgere questo ruolo: ha acquisito l’esperienza necessaria per amministrare, avendo in passato ricoperto il ruolo di consigliere e di assessore. È, poi, una persona integerrima che ama profondamente Formia. Ci sarà molto da lavorare- hanno aggiunto- bisogna soltanto rimboccarsi le maniche per ricostruire da subito una macchina amministrativa attualmente in pieno stallo”.
Le liste sono chiuse, si possono formalizzare solo acquisti degli svincolati e Gianluca Taddeo sta sondando il terreno della politica dei “disoccupati”. Ce ne sono nell’ex maggioranza civica di Paola Villa e, soprattutto, nell’ex lista di Formia città in comune. Trattatative sarebbe state avviate con almeno due consiglieri presenti in quella formazione che guardavano a destra: Marco Bianchini e Fabio Papa. E poi uno dei fondatori del progetto politico della professoressa Villa, Kristian Franzini, è un amico vero del candidato a sindaco di Forza Italia.