PONTINIA – L’esame di uno smartphone, trovato a fianco al cadavere, potrebbe aiutare i Carabinieri del Nucleo Investigativo e della Compagnia di Latina a chiarire alcuni aspetti che ancora circondano la tragica vicenda dell’extracomunitario, di circa 30 anni, trovato privo di vita lunedì pomeriggio all’interno di un container frigo, carico di cocomeri, che un tir ha agganciato al porto di Civitavecchia e trasferito presso un’azienda che commercializza prodotti ortofrutticoli in via Tomarone, lungo la Migliara 47 a Pontinia.
Gli inquirenti, in due giorni d’indagini, intanto hanno raccolto già elementi importanti, come la documentazione a bordo del tir, che sequestrata ed esaminata ha permesso di appurare il tragitto del veicolo: partito carico da un porto della Tunisia nella giornata di venerdì per arrivare a Molo Vespucci a Civitavecchia lunedì mattina dove l’attendeva il tir con destinazione l’azienda di Pontinia, che a sua volta avrebbe distribuito la merce alle attività commerciali e supermercati del nord della provincia di Latina.
Gli accertamenti proseguono ora anche per dare un’identità all’extracomunitario e per ricostruire l’itinerario di quel container frigo prima di lasciare il porto tunisino. Non si esclude che l’uomo, desideroso di raggiungere a tutti i costi l’Italia, possa essersi mimetizzato nel carico di cocomeri prima ancora che il container venisse sigillato così come l’ hanno trovato gli addetti dell’azienda di stoccaccio.
E’ un’ipotesi inquietante perché, se fosse verificata, aprirebbe all’esistenza di un’organizzazione criminale specializzata nel paese nordafricano nella gestione dell’immigrazione clandestina verso l’Italia.
Intanto si attende lo svolgimento dell’esame autoptico, disposto dalla Procura di Latina, che dovrà stabilire la causa del decesso dell’uomo. Potrebbe essere morto per ipotermia dopo che la ricognizione cadaverica già lunedì sera ha escluso la presenza di lesioni e traumi sul cadavere dell’extracomunitario.