FORMIA – Ora è ufficiale. L’ex maggioranza consiliare, che per trenta mesi ha sostenuto a fatica il sindaco di Formia Paola Villa, continua inesorabilmente a perdere pezzi. Nelle ore successive in cui la professoressa di scienze naturali nel corso di un’urlata conferenza stampa ha annunciato con tre anni di ritardo il matrimonio politico con il Movimento Cinque Stelle o, meglio, con il meetup grillino, due rappresentanti, ormai ex, della coalizione civica hanno deciso definitivamente di cambiare aria.
Innanzitutto non sono esponenti di media fascia. Sul piano istituzionale ed amministrativo hanno contato (e tanto) nelle gerarchie che contano nel primo governo civico della città. Ora l’ex presidente del consiglio comunale Pasquale Di Gabriele e l’ex presidente della commissione Politiche Sociali Rossana Berna hanno deciso di superare simbolicamente il Rubicone. Ma sono andati davvero oltre. Altro che “campo largo e progressista” in cui hanno stazionato per alcuni giorni: Di Gabriele l’ha frequentato per
qualche settimana per assumere addirittura la candidatura a sindaco, la Berna per tentare di ritornare in consiglio comunale.
E invece le sirene dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo sono state talmente assordanti che Di Gabriele e Berna, dopo giorni di “riflessivo auto isolamento”, hanno dovuto alzare bandiera bianca in segno di resa. Dopo essere stati punti di riferimento della lista “Formia città in Comune”, sosterranno ora la candidatura a sindaco dell’infettivologo Amato La Mura. Lo faranno ‘riabbracciando’ gli ex alleati Costiani di maggioranza di Ripartiamo con Voi e cominciando a dialogare a distanza con altre due forze politiche che hanno decretato la conclusione anticipata dell’esperienza del primo sindaco donna di Formia, la Lega e l’Udc.
La fine della traversata nel deserto della politica formiana da parte di Di Gabriele e della Berna è stata annunciata dal quattro volte sindaco di Formia. Ha voluto rendere così pan per focaccia alla professoressa di scienze che alle amministrative di tre anni fa, prima del suo storico successo, aveva tenato di mettere le radici prima nel Pd e poi dicendo no al suo appoggio diretto.
Celebre si rivelò il viaggio iniziato a Latina ed interrotto a Terracina dell’allora segretario provinciale dei Dem La Penna. Era diretto a Formia per sottoscrivere l’alleanza con la coalizione civica: “Salvatore, scusami ma – avrebbe detto al telefono la candidata a sindaco Paola Villa – abbiamo deciso che andiamo avanti con le nostre forze…”. Quella telefonata risultò una coltellata alla schiena per l’ex sindaco poi costretto a perseguire l’opzione di Claudio Marciano candidato a sindaco. Quello stesso fendente ha avuto un effetto controproducente, nel corso del tempo, per il futuro sindaco di Formia. Se non avesse effettuato quella telefonata, sarebbe stata ugualmente eletta e avrebbe potuto beneficiare di una protezione politica su scala regionale da parte del Pd, lo stesso partito che a dicembre ha accelerato per l’uscita di scena del primo cittadino. Paola Villa avrebbe potuto seguire le orme di un altro sindaco civico, quello di Latina. E invece Damiano Coletta ha portato a compimento la consiliatura, ha “chiuso” con il Pd (anche se non completamente) e, speculando sulle divisioni e sui ritardi del centro destra, ha ora la ghiotta possibilità di succedere a se stesso.
Paola Villa un po’ meno. L’è rimasta fedele l’ortodossia di “Un’altra città” con l’aggiunta del Meetup cittadino del Movimento cinque Stelle che, potendo allearsi con chiunque, detta anche le sue regole. Ed il portavoce Antonio Romano nella conferenza stampa è stato chiaro: “Rispetto al passato sarà necessario l’apporto di una diversa squadra…”
Dopo la trasmigrazione di Di Gabriele e della Berna la riformulazione della coalizione elettorale della Villa, per esempio, sarà definitivamente ‘orfana’ di due liste originarie. A quella dell’imprenditore della sanità privata Maurizio Costa si sono aggiunte ora ‘Formia Vinci’ – il capogruppo consiliare uscente Antonio Capraro sosterrà il candidato sindaco di Forza Italia e di Fratelli d’Italia Gianluca Taddeo mentre il coordinatore politico Francesco Di Nitto sarà in lizza per la Mura – e, appunto, ‘Formia città in comune’.
Per conto di quest’ultima formazione nei giorni scorsi aveva salutato anche il consigliere comunale uscente Fabio Bianchini facendosi immortalare in una foto sulla spiaggia di Vindicio con il “Mister preferenze” della politica formiana, Gianluca Taddeo. Ora nella lista dei partenti si sono aggiunti pertanto Di Gabriele e, a sorpresa, la Berna che saranno in lizza nella civica della componente Dem che, guidata dall’ex sindaco Bartolomeo, appoggerà la sfida elettorale dell’infettivologo La Mura.
Il quattro volte primo cittadino di Formia ha centrato un altro obiettivo politicamente significativo: depotenziare la coalizione che il suo ex segretario politico Luca Magliozzi ora sarà costretto a guidare dopo le rinunce morbide dell’odontoiatra Francesco Occipite Di Prisco e del penalista Mattia Aprea. Ora, appunto, si è aggiunta la decisione dell’ex presidente d’aula Di Gabriele di provare “a rivincere le elezioni ma per governare dopo la città” – ha commentato accettando la candidatura a sindaco di La Mura. Di Formia città in comune è rimasto disponibile il solo ex assessore e fondatore del progetto Villano, Kristian Franzini. La professoressa Villa ha ammesso che solo gli “stolti non cambiano mai idea” confidando ora che il “campo largo e progressista” possa finire sotto il suo raggio d’azione. Mai dire mai.
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