Mano pesante del Gup del Tribunale di Latina Giuseppe Cario nei confronti di Valentina Travali, condannata per detenzione e spaccio ai fini di sostanze stupefacenti a ben sette anni e due mesi di carcere e al pagamento di una multa di 40mila euro. La donna, esponente dell’omonimo clan, ha chiesto di essere processata con il rito abbreviato e dunque, di beneficiare di un sconto di un terzo della pena in caso di condanna che, alla distanza, è arrivata. E’ stata ugualmente rilevante in relazione a quanto accaduto il 12 marzo scorso quando la donna, coinvolta nell’operazione anti droga “Reset”, subì una perquisizione domiciliare per quanto avvenuto qualche giorno prima: Valentina Travali, violando gli obblighi imposti dalla detenzione domiciliare, era comparsa in un video rap inneggiante ai suoi fratelli, anche loro detenuti.
A conclusione di quel blitz la Polizia rinvenne a casa Travali 49 grammi di cocaina, circa 314 dosi, destinati allo spaccio oltre ad una penna pistola calibro 22 con un bossolo all’interno ed un centinaio di altre cartucce di vario calibro. Se questo ritrovamento provocò per la donna l’apertura di un altro procedimento penale per detenzione a fini di spaccio di droga oltre all’aggravamento della misura cautelare – misure richieste dalla Dda capitolina per la partecipazione della donna a quel video – la sentenza del Gup Cario è andata oltre la richiesta del sostituto procuratore Simona Gentile che aveva chiesto una condanna a sei anni di reclusione