FORMIA – Siti archeologici e “ripartenza da zona bianca”: l’associazione “Un’altra città” con il suo presidente Christian Lombardi interviene sull’argomento avendo constatato che “i siti della città di Formia sono inspiegabilmente chiusi e versano in situazione carenti dell’ordinaria manutenzione”. “È di comune scienza – scrive – che il D.P.C.M. del 02/03/2021 (pubblicazione G.U. n. 52) prevede che gli istituti e i luoghi della cultura possono assicurare il servizio di apertura al pubblico. Parimenti noto, è che le circolari n. 25 e 40 del Mibact ne incrementano l’apertura nei giorni e negli orari”.
“Ciò, forse – scrive ancora “Un’altra città” – potrebbe addebitarsi alla circostanza che, nel bilancio 2020, era stato predisposto un capitolo apposito, il 2601300 in capo ai LLpp, capitolo di cui non si trova traccia nel bilancio del 2021. Inoltre, per quanto di conoscenza, sembrerebbe che la mancata riapertura da parte del Settore Cultura del servizio dei siti archeologici discenderebbe dal mancato nulla osta da parte dei LLPP. Se quanto sopra risponde al vero, si chiede con l’urgenza che la fattispecie richiede (i siti archeologici costituiscono pregio e richiamo turistico per la città) di intervenire nel merito della manutenzione ordinaria e di pulizia per i siti oggetto di affidamento da bando nonché di avere riscontro alla presente sulle ragioni della mancata apertura dei siti archeologici. Solo per inciso, va da se che, laddove il problema della mancata apertura dei siti fosse il mancato rilascio del nulla osta l’indizione di una conferenza dei servizi potrebbe essere una soluzione che, ad horas, potrebbe risolvere la vicenda“.