VENTOTENE – Continua spedito l’iter per il recupero e la funzionalizzazione dell’ex carcere borbonico di Santo Stefano a Ventotene. Se in poco più di un anno il Tavolo Istituzionale Permanente presieduto dalla Commissaria di Governo Silvia Costa aveva approvato il progetto per un investimento complessivo di quasi 42 milioni di euro, sono stato banditi ben sei concorsi idee per un importo di 426mila euro. Il commissariato di governo intende individuare ora le migliori idee sotto il profilo architettonico, storico, culturale e naturalistico per recuperare la storica struttura penitenziarie. In particolare dovranno essere finalizzate alla realizzazione delle infrastrutture per la produzione ed approvvigionamento dell’energia elettrica, dell’acqua potabile, per l’approvvigionamento di combustibile laddove sarà necessario, per la depurazione e scarico delle acque reflue, per la realizzazione delle infrastrutture per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti da conferire ai centri di riciclaggio/smaltimento.
Lo scorso aprile era stato realizzato ed inaugurato un info point per illustrare quanto si sta realizzando a Santo Stefano presso la stazione marittima di Ventotene. Intanto sono state riconsegnate anche le aree del reclusorio interessate dai lavori di somma urgenza – circa 300 mila euro – eseguiti sulle maggiori criticità del corpo di guardia, del muro di cinta e delle torri laterali interne al cortile del carcere. Ancor prima erano stati realizzati lavori di chiodatura della falesia della Marinella e il blocco dei massi per assicurare la sicurezza ad entrambi gli approdi. Intanto attendono l’esito della gara di 9 milioni di euro per la messa in sicurezza dell’intero reclusorio e della valutazione d’Impatto Ambientale per la messa in sicurezza e la realizzazione del nuovo approdo della cosiddetta “Marinella”. E fervono i lavori lungo le strade di accesso all’ex carcere per la riapertura delle visite guidate nella seconda metà di giugno.
Il recupero di Santo Stefano si ispirerà – rende noto l’assessore alla sanità e al recupero del carcere borbonico del comune di Ventotene, Francesco Carta – a quattro grandi principi che assieme alla storia del confino politico convergono su di una visione integrata dell’Europa possibile. Affrontano i temi dei diritti umani, della storia, dell’Europa e del Mediterraneo e della sostenibilità: “Poco più di un anno fa questi risultati sembravano lontani se non addirittura a rischio ed è per questo che ringrazio la commissaria Silvia Costa e il suo staff, il personale e l’Amministrazione tutta del Comune di Ventotene e dell’Area Marina Protetta, Invitalia, l’Agenzia del Demanio, il Ministero dei Beni Culturali e della Transizione Ecologica, la Regione Lazio”.