FORMIA – Fare ricerca genealogica a Formia è questione complessa: a denunciarlo è il presidente dell‘Associazione Internazionale per gli Studi Genealogici” Daniele Elpidio Iadicicco che ha deciso di indirizzare una lettera aperta al Commissario Prefettizio del Comune di Formia, Dott.essa Silvana Tizzano, sull’argomento, mettendo in luce le criticità da affrontare nel tentativo di portare avanti gli studi che gli vengono incaricati e che svolgono senza “fini di lucro”.
Le indagini anagrafiche nelle quali Iadicicco si avventura con la sua associazione e soci in diversi Paesi del mondo molto spesso vanno oltre la mera curiosità famigliare di chi si rivolge a loro per far luce sulle proprie origini, alle volte – infatti – “alcuni hanno bisogno di quei documenti per completare la domanda per la cittadinanza italiana”.
“Solo in questa settimana – racconta Iadicicco nella missiva – mi hanno scritto da quattro Paesi diversi. Due dalla Francia, uno dal Brasile, uno dall’Argentina, una dagli Stati Uniti. Mi hanno chiesto aiuto per cercare di scoprire di più sui loro avi”.
Il punto però è che ogni ricerca diventa – secondo l’esperienza del Presidente dell’Associazione – una “sorta di lotta di nervi” per via di condizioni che risultano proibitive. “Dopo innumerevoli sollecitazioni, richieste verbali e insistenti suggerimenti finalmente si è riusciti (come tra l’altro già prevedeva la legge) di far trasferire i Registri anagrafici antecedenti al 1900 presso l’Archivio storico. La legge a riguardo sarebbe molto più permissiva sollevando da qualsiasi vincolo i documenti più vecchi di settant’anni, ma transeat. Prima di questo momento presso il Comune di Formia mi hanno finanche vietato l’accesso e la documentazione fotografica di cittadini nati nel 1700, morti agli inizi del XVIII° secolo, invocando la Privacy di questi ultimi. Roba da far ridere l’ultimo degli studenti al primo esame di giurisprudenza. Ogni ricerca si è trasformata in una sorta di lotta di nervi, pur sapendo che la legge obbliga i Comuni gratuitamente di fare al minimo degli estratti dei documenti richiesti, laddove non sia possibile una consultazione diretta. Si ricorda che quasi tutti gli archivi di Stato, grazie al progetto “Antenati” fa visionare tutti i registri online, gratuitamente e senza vincoli di sorta”.
Insomma la denuncia di Iadicicco è chiara: l’accesso alla documentazione necessaria a compiere le ricerche genealogiche trova diverse difficoltà e così non gli è rimasto che rivolgersi – con questa lettera aperta – al Commissario Tizzano: “Le scrivo con l’amarezza di aver appena risposto ad una nostra concittadina argentina, figlia di emigrati formiani, che mi ha chiesto aiuto, anche offrendo un compenso ( che come sempre ho rifiutato), avendo dovuto negare il mio supporto perché i documenti che cerca sono dei primi anni del ‘900. Questa ragazza cerca di divenire cittadina italiana, ha un magnifico cognome ancora formiano e non ha risposte dal Comune che dovrebbe invece aiutarla”.
E conclude: “Spero che Lei, libera da lacci e lacciuoli politici e da vincoli amicali, possa porre rimedio a questa incresciosa situazione che fa apparire Formia come un paese sordo e non curante delle legittime aspirazioni di questi nostri concittadini. Figli dei figli di questa terra che pare oggi rifiutarli. Sono disponibile a fornirle i nomi di quanti mi hanno contattato e finanche il mio supporto per definire il futuro di questo servizio che spero possa cambiare”.