MINTURNO – A margine dell’incontro con i residenti della zona di Santa Maria Infante il candidato sindaco di Minturno Pino D’Amici punta i riflettori sull’ “ex-Casa del Contadino” che avrebbe dovuto ospitare il “Museo della Guerra“. “Su questa struttura – spiega D’Amici – non si è mai fatta chiarezza e l’amministrazione comunale ha steso un velo di silenzio sul fatto che i lavori di recupero non verranno più effettuati. Il responsabile del servizio urbanistica Pasquale Sarao, infatti, con determina n. 96 del 26 marzo 2021 ha annullato il contratto d’appalto con la ditta “Accetta Costruzioni Srl” di Gaeta, affidato nel 2019.
“La gara d’appalto dell’importo di 203.128,48 euro provenienti da fondi regionali – spiega una ricostruzione del candidato – è stata aggiudicata dalla Accetta Costruzioni Srl di Gaeta il 27 febbraio 2019 con un ribasso del 14,23% per terminare la parte dei lavori residui. È stata l’unica partecipante. Il contratto è stato firmato il 3 giugno 2019. Si è sempre detto, auspichiamo con orgoglio, che questa struttura avrebbe ospitato il Museo della Guerra con testimonianze del secondo conflitto mondiale che ha visto la frazione di Santa Maria Infante tristemente protagonista, rientrando nella Linea Gustav. Eppure nei documenti della gara di appalto si legge che si tratta di ‘Lavori di recupero per un centro culturale integrato’ e non di un museo”.
“In data 17 giugno 2019 – si legge ancora – viene comunicata via pec al direttore dei lavori l’avvenuta sottoscrizione del contratto, autorizzando quindi l’ente agli atti consequenziali, ovvero la consegna dei lavori. Alcuni mesi dopo, la società Accetta ha fatto pervenire una nota (prot. 27186/2019) con la quale comunicava la volontà di recedere dal contratto d’appalto stipulato in data 3 giugno 2019, adducendo come motivazione la mancata consegna dei lavori entro il termine previsto dalla normativa vigente. Solo con determina n. 96 del 26 aprile 2021 il responsabile del servizio urbanistica Pasquale Sarao prende atto della rinuncia della ditta e annulla il contratto stipulato il 3 giugno 2019. Si apprende nella determina del responsabile del servizio che si sono svolti vari incontri con il rappresentate legale della società Accetta per addivenire ad una risoluzione bonaria, mai raggiunta”.
“Ora – si chiede ancora D’Amici – , perché l’amministrazione comunale non ha informato i cittadini di questa ennesima battuta di arresto sui lavori di recupero dell’ex Casa del Contadino? Lavori di recupero che ricordo si attendono da diversi anni e la stessa struttura sta subendo danni notevoli per l’incuria. Altra questione sono i fondi regionali: sono ancora disponibili passati questi anni e con l’annullamento del contratto di appalto?”
“Attendiamo una risposta perché i cittadini meritano di sapere la verità, perché questa struttura rappresenta un’importante volano per il rilancio della frazione di Santa Maria Infante”, conclude il candidato a Sindaco D’Amic