APRILIA – L’allarme è stato lanciato: non viene amplificato ma neppure sottovalutato. Diciasette sono le persone residenti nel territorio di Aprilia che hanno contratto il Covid con la temuta variante Delta, quella indiana per interderci. Lo ha confermato il dirigente del Dipartimento Prevenzione dell’Asl, Antonio Sabatucci, dopo l’esito dei tamponi delle persone positive ufficializzato nella giornata di giovedì dall’istituto Lazzaro Spallanzani di Roma. Involontaria veicolo del contagio è stata una donna di 50 anni, di origine di un paese sudamericano e da anni residente ad Aprilia.
Lavorando a Roma come domestica, la donna avrebbe contratto il virus non presso i suoi datori di lavoro – risultati negativi – quanto sui mezzi pubblici che abitualmente utilizzava per recarsi nella capitale. Si è creato così un piccolo cluster ad Aprilia che ad alimentarlo, naturalmente sempre in maniera inconsapevole, sono stati il figlio della 50enne ed un’amica di quest’ultimo che lavora in un asilo. La ricerca epidemiologica, promossa dall’Asl di Latina, ha permesso che da questo mini contagio non fossero esentati anche tre bambini frequentati tre bambini frequentanti lo stesso nido di Aprilia, ora tutti positivi. Sono – come detto – complessivamente 17.
L’elenco dei contagi poteva essere più corposo se l’Asl non avesse circoscritto in tempo questo particolare e temuto focolaio. I contagiati di Aprilia della variante Delta sono tutti asintomatici, stanno bene e nessuno ha dovuto fare ricorso al ricovero in ospedale. Si trovano tutti in isolamento ma l’Asl invita l’intera comunità di Aprilia a non creare allarmismi e tantomeno a sottovalutare l’intera nuova situazione epidemiologica venutasi a creare.