MINTURNO – Torna la schiuma nel mare di Scauri. Già in questi giorni c’erano state le lamentele dei bagnanti ma oggi, alle 12, è stata avvistata una macchia di schiuma molto estesa. Il circolo di Legambiente Sud Pontino ha ricevute diverse telefonate di turisti in vacanza sulla spiaggia di Scauri, che segnalavano una grande “macchia di schiuma appiccicosa e maleodorante” sulla superficie del nostro litorale adibito alla balneazione. “Ci hanno pregato di intervenire visto che non lo fa nessuno malgrado le proteste – spiega il presidente Dino Zonfrillo – Ore 12,15 siamo sul posto. Un gruppo di turisti con bambini a seguito ci attende e indica ciò che era già visibile dalla strada. Procediamo al prelievo con molte precauzioni. Salutiamo e alle 12,30 siamo nel laboratorio di biologia marina di Legambiente. Ore 13,00 i campioni dopo le fasi di preparazione sono già nella incubatrice. Tra 18 ore saremo pronti a leggere i risultati nello spectroline. Daremo i risultati della presenza o assenza di contaminazione da colibatteri”.
Sul caso è intervenuto anche il sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli: “A seguito delle segnalazioni pervenute da cittadini e turisti del Golfo di Gaeta, nella giornata di ieri, la Capitaneria di Porto di Gaeta insieme ad Arpa Lazio – Organi che costantemente monitorano la qualità delle acque destinate alla balneazione – ha effettuato campionamenti straordinari delle acque di balneazione e delle schiume presenti in mare.
L’ispezione visiva confermerebbe la presenza del fenomeno riconducibile all’atrofizzazione delle alghe causata dall’alta temperatura dell’acqua marina che causerebbe la morte delle alghe, il loro successivo distacco dal fondale e la presenza in galleggiamento del materiale che, trasportato dalle correnti marine e sollecitato dal moto ondoso, raccoglie altro materiale in sospensione ed in alcuni casi emana cattivo odore come qualsiasi altro vegetale sottoposto all’azione del sole. Comunque i risultati di quest’ultima attività saranno resi disponibili appena noti, così come già avvenuto nei precedenti casi mediante pubblicazione sul sito istituzionale dell’Arpa Lazio”.