MINTURNO – Il candidato a sindaco di Minturno Avv. Pino D’Amici esprime stupore e rammarico per il voto espresso dalla conferenza dei sindaci dell’Ato4, riunitasi ieri mattina per esaminare e approvare la proposta di aumento tariffaria della bolletta idrica.
“Mi sarei augurato – dichiara D’Amici – che i sindaci della provincia di Latina si fossero informati bene prima di votare qualcosa che andrà a ricadere sulle tasche dei cittadini. Ancor di più il nostro Comune di Minturno che non ha esitato un attimo a votare favorevolmente all’aumento. Si sono astenuti Castelforte e Formia, mentre Ventotene è stato l’unico Comune ad opporsi e anche Bassiano ha espresso la propria contrarietà, sebbene poi il sindaco si sia assentato al momento della votazione. Acqualatina si trova in classe E, la classe più bassa, per inadeguate condizioni fisiche delle condotte fognarie e degli scaricatori di piena; qualità dell’acqua erogata per la elevata vulnerabilità delle fonti di approvvigionamento; perdite idriche. Insomma, ci troviamo in classe E per le inadeguate condizioni fisiche delle reti sia di distribuzione che di adduzione. Appartenere alla classe E significa pagare delle penali, che vanno in bolletta”.
Ma di quali aumenti si è discusso? “Dalle relazioni trasmesse ai sindaci dell’Ato4 – spiega D’Amici – emerge che l’aumento tariffario del servizio idrico sarà retroattivo, in quanto risulta del 4,9% per quanto riguarda il 2020, del 5% per il 2021, dell’1,87% per 2022 e del 0,37 per il 2023. In un quadriennio l’incremento della tariffa sarà di oltre il 10%. Quando leggiamo che in realtà l’importo delle bollette diminuirà si sta dicendo una falsità: diminuirà l’incremento dell’aumento per gli anni 2022 e 2023, mentre avremo un aumento retroattivo quest’anno e per il 2020”.
Altro aspetto è quello che riguarda la variazione dei costi per le opere di manutenzione ordinarie e straordinarie. “Anche in questo caso – sottolinea D’Amici – si tratta di altri aumenti votati dai sindaci: portare da 60mila euro a 100mila euro il tetto per l’importo dei lavori di manutenzione straordinaria, mentre per le opere ordinarie si è ridotto il limite dei 10 metri lineari oltre il quale l’opera è da considerarsi straordinaria portandolo a 5 mediante la modifica della precedente delibera del 2005. In questo modo l’ente gestore sarà più libero di agire, senza dover chiedere di essere autorizzato dalla segreteria tecnica operativa e chiaramente anche dall’assemblea dei sindaci”.
“Resto basito – conclude D’Amici – dal fatto che nessuno dei primi cittadini abbia opposto degli emendamenti di modifica. La strada da percorrere sarebbe stata quella di costringere Acqualatina a portare quelle classi E almeno in classe C, sapere a quanto ammontano le penali e soprattutto informare i cittadini”.