GAETA – Contro la violenza e la discriminazione, promuovendo legalità, musica e bellezza da anni è in campo un motto sintesi del senso ultimo dell’arte: “la pelle del tamburo è l’unica che puoi percuotere” ed è Valentina Ferraiuolo con “Tamburo rosso” a far vibrare il ritmo di questo messaggio, in particolare in tutte le aule di apprendimento: dall’infanzia all’università.
Lo fa investendo l’arte, in particolare la musica, di quel potere di sensibilizzazione e inclusione in grado di aggregare l’eterogeneità, far metabolizzare arcolbaleni di emozioni ed esprimere realmente se stessi. Così, nonostante le difficoltà pandemiche, il progetto è “entrato” ancora nelle scuole grazie a un bando Siae Per Chi Crea e Mibact, di cui “Tamburo Rosso” è risultato vincitore, e malgrado la rielaborazione attraverso i supporti digitali dettati della cosiddetta “didattica a distanza”.
Tre le scuole coinvolte: l’istituto comprensivo “Principe Amedeo” di Gaeta, l’istituto comprensivo “Itri” e l’ Istituto di Istruzione secondaria superiore “Teodosio Rossi” di Priverno.
Proprio oggi, a Gaeta, presso il palazzo Cardinale “De Vio” la videoproiezione della clip realizzata con gli studenti della Dirigente Maria Angela Rispoli, dal titolo “Stu Criatu” culmine della declinazione progettuale “La pelle della musica”, alla presenza anche del sindaco di Gaeta Cosmo Mitrano, dell’assessore all’Istruzione del Comune di Gaeta Gianna Conte.
“I ragazzi – spiega Valentina Ferraiuolo – hanno vissuto l’esperienza di registrare un brano professionalmente, hanno girato il vide nei luoghi tra i più
Alla base di tutti e tre i progetti “una solidale rete di intenti tra i ragazzi e tra la scuola e gli studenti”, con l’idea di utilizzare gli strumenti e la musica quale momento di inclusione e solidarietà tra tutti i partecipanti, imparando ad avere il coraggio di tutte le espressioni attraverso le note.
Le altre due modulazioni progettuali hanno preso il titolo di “Setaccio sonoro”, ad Itri, con la realizzazione del video “Me voglio fa ‘na cantata” incentrato sulla produzione delle olive che, come si evince dal brano scelto, rappresenta momento di collettività e ispirazione di un repertorio di canti diffuso in tutto il Mediterraneo. Anche qui è stato allestito un studio di registrazione professionale con il quale gli alunni hanno potuto vivere la nuova esperienza.
A Priverno, “La musica che salva” ha portato alla produzione del video clip “Todo Cambia”; questa variazione del progetto “si proponeva – spiega ancora Valentina Ferriuolo – di sensibilizzare i giovani studenti attraverso un dibattito attivo e partecipativo sul tema delicato della legalità nei suoi molteplici aspetti attraverso il linguaggio della musica popolare che rappresenta il terreno fertile da cui estrarre le risorse necessarie affinché si possa esprimere il concetto di “salvezza” dei valori umani attingendo linfa dalle nostre radici per seminare nuovi concetti di bellezza e gentilezza necessari per una società civile e giusta. Partendo dallo studio dei canti tradizionali e dal valore terapeutico della musica sugli individui, gli studenti hanno appreso le tecniche del tamburello al fine di creare un repertorio musicale tradizionale (soprattutto del territorio) e originale in cui voci e tamburi interagiscono con chitarre, organetti per dare vita a una piccola orchestra popolare arricchita anche di giovani musicisti del territorio condividendo l’esperienza di esibirsi in pubblico ed essere esempio di solidarietà e giustizia”.