LATINA – Pugno duro della Regione Lazio dell’Asl nei confronti del Senatore Claudio Moscardelli e dell’ex responsabile dell’ufficio reclutamento dell’Asl di Latina Claudio Rainone finiti ai domiciliari nell’ambito del nuovo filone della “concorsopoli” della sanità pontina. Si costituiranno parte civile in un eventuale processo qualora Moscardelli e Rainone venissero rinviati a giudizio. Lo ha anticipato l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato che, dopo aver chiesto di essere interrogato dal sostituto procuratore Valerio De Luca, ha plaudito ad una recente decisione dell’Asl pontina di revocare il concorso dei 28 posti di collaboratore amministrativo prima dell’emissione degli avvisi di garanzia e di sospendere tutte le persone coinvolte nell’inchiesta. “La direttrice generale dell’Asl di Latina Silvia Cavalli – ha aggiunto D’Amato – gode del pieno sostegno e ha il mandato di sradicare ogni tentativo di pratiche illegali e di non guardare in faccia a nessuno, dando la massima collaborazione all’autorità giudiziaria”
Intanto emergono alcuni aspetti dell’ordinanza del Gip Cario. Il Senatore Moscardelli avrebbe rivestito il ruolo di istigatore della condotta illecita di Rainone a rivelare a soli due candidati i temi della prova orale. Per il Gip sarebbe stato concretizzato un “patto corruttivo” tra Moscardelli e Rainone “che peraltro nemmeno conosceva i due candidati”. Si tratta dell’ex presidente del consiglio comunale del Pd di Minturno Giuseppe Tomao e di Matteo Di Domenico, figlia di Pina Rosato, presidente del consiglio comunale di Gaera per i quali Moscardelli attraverso un’infinità di messaggi chiedeva a Rainone di aiutarli a superare la prova.
Dalle carte del Gip Cairo fu lo stesso segretario del Pd con il proprio cellulare a inviare a Rainone i numeri di Tomao e di Di Domenico, cosa che avvenne la sera della prova orale per definire le domande che poi avrebbero ricevuto. Il lavoro investigativo di Polizia e Finanza in effetti era iniziato nel maggio di due anni quando il segretario provinciale del Pd, ormai ex, scrisse un messaggio al responsabile dell’ufficio reclutamento dell’Asl: “… Un’informazione: sono previsti concorsi per amministrativi (diplomati) in Asl Lt?”. La risposta di Rainone fu affermativa ma Moscardelli aveva fretta: “Quanto ci vorrà?” e la replica di Rainone fu rassicurante “Non molto”.
Il Senatore Moscardelli il 28 maggio 2019 inviò a Rainone il bando di selezione pubblicato dall’Asl Roma 3 ma l’interesse per ben altro: “Ma il nostro si farà?”. L’ordinanza chiesta dal sostituto procuratore De Luca precisa che la mediazione di Rainone sarebbe stata premiata con il conferimento allo stesso funzionario Asl dell’incarico, seppur temporaneo, di direttore amministrativo dell’Asl pontina e le conclusioni cui giunge il Gip Cario sono gravi: Moscardelli è sicuramente ”nelle condizioni di inquinare le acquisizioni probatorie, contattando e concordando versioni di comodo con altri soggetti che possa aver favorito nel medesimo concorso da 23 posti ma soprattutto in quello successivo”.
Il Gip ha emesso l’ordinanza di custodia cautelare perchè sussiste anche il pericolo di reiterazione del reato…”alla luce del fatto che il ruolo di esponente politico di primo piano in ambito regionale è stata occasione per Moscardelli di farsi intermediario con modalità illecite raccogliendo numerose istanze da vari soggetti interessati e di accontentarle con modalità clientelari e corruttive; modalità che non appare inverosimile siano state replicate in altri dei numerosi contesti di dirigenza sanitaria attraversati dall’attività politica di Moscardelli”.
In conclusione Il segretario del Partito democratico Enrico Letta ha nominato Matteo Mauri commissario del Partito Democratico della provincia di Latina. Mauri, già viceministro degli Interni, attualmente è deputato e responsabile Pd per l’Immigrazione. La Commissione nazionale di garanzia dello stesso Pd, come previsto dallo Statuto, ha sospeso dal Partito il Senatore Moscardelli in seguito alle misure cautelari a cui è stato sottoposto”