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Formia / Elezioni2021, “Left”: “non ci riconosciamo in nessuno degli attuali candidati” e annuncia la discesa in campo

FORMIA – Lo scenario elettorale formiano non si può dire definito visto l’annuncio col quale “Left Formia” ha notiziato della presentazione – a giorni – di un suo candidato a Sindaco con un suo definito programma. Accanto ai nomi di Gianfraco Conte, Amato La Mura, Gianluca Taddeo, Paola Villa e Luca Magliozzi sta per arrivare un nuovo nome che si andrà a piazzare nel campo progressista.

“Abbiamo deciso di scendere in campo, di farlo con un progetto politico ed elettorale solitario – ci ha spiegato il referente di “Left Formia”, Francesco D’Angelis – una scelta la nostra dovuta alla coerenza, innanzitutto, e poi al desiderio di creare veramente una nuova fase politica in questa città e riportare a votare quel formiano su due che non ci va più”.

Legalità, ecologia, futuro e territorio Formia – Diritto alla Felicità” (Left Formia) è un “luogo politico di confronto e d’azione” sbarcato in città nel 2019 con l’intento di accogliere persone, associazioni, partiti in un campo progressista, guidati dalla condivisione dei principi di libertà, democrazia, inclusività e contemporaneità.

Il suo referente cittadino, Francesco D’Angelis, da anni impegnato nell’attivismo sociale, culturale e politico, è uno di quei componenti della lista “Formia città in Comune” che nel 2018 sosteneva la candidatura di Paola Villa e che oggi invece intraprende altre strade. Ad oggi, la situazione è decisamente cambiata per lui, che ci anticipa: “Non ci riconosciamo in nessuno degli attuali candidati Sindaco, però in realtà non è un problema di nomi, è un problema di programmi ma soprattutto di scelte messe in campo”.

“Per quanto riguarda il campo del centro destra c’è una divergenza valoriale di fondo che non ci permette proprio di dialogare, per quanto riguarda i due candidati che sarebbero espressione di una parte a noi più vicina c’è una questione di coerenza. Per noi – spiega D’Angelis – non è possibile costruire un progetto con persone con cui non abbiamo avuto nessuna collaborazione in questi anni, che non hanno accettato nessuna nostra proposta; poi c’è la voglia di una discontinuità profonda. Ritengo che né Paola Villa e il suo entourage né Luca Magliozzi e il suo segnino una profonda discontinuità politica rispetto al passato. Queste sono le valutazioni che abbiamo fatto e che ci hanno convinti a prendere una strada autonoma”.

La presentazione ufficiale del loro progetto e del nome del loro candidato/a è ormai al conto alla rovescia. Il tempo che si stanno prendendo dicono sia legato solo al desiderio di rispettare i tempi di utlimazione del programma che intendo presentare: “stiamo lavorando ad un programma, siamo in fase di stesura definitiva; sarà innnovativo sotto tanti punti di vista a partire soprattutto dalle parole usate – perchè la forma per noi è sostanza e stiamo partendo dalla base”.

Il “progetto politico ed elettorale solitario” ha chiaramente bisogno di rispettare i connotati con i quali si appresta a presentarsi, uno su tutti la “discontinuità”, che dovrebbe tradursi in un’originalità di temi, ma soprattutto di soluzioni; così la necessità del tempo che separa questo pre-annuncio dall’ufficializzazione troverebbe nel bisogno di affinare questi aspetti la sua giustificazione d’essere.

Abbiamo un programma elettorale molto molto composito. Stiamo lavorando su tantissimi settori, quello delle “culture” perchè per noi è essenziale che abbiano tutte spazio e che la nostra si confronti con le altre; stiamo dando grandissimo spazio ad un’idea di città inclusiva; stiamo putando tantissimo sulla captazione di fondi europei non con un semplice sportello Europa ma andando ben oltre. Stiamo puntando anche sulla risoluzione di annosi problemi come la viabilità, ma con soluzioni davvero alternative: basta con questi evergreen della politica come la Pedemontana. Insomma nuove soluzioni a vecchi e nuovi problemi”.

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