FORMIA – Si chiamano “nasi elettronici” è rientrano nelle nuove tecnologie che il gruppo politico “Left Formia” metterebbe in campo contro gli “incendi boschivi”. Si tratterebbe di dispositivi in grado di “fiutare l’uso di sostanze chimiche per appiccare incendi”, accanto ai quali schiererebbero anche “termocamere per captare gli aumenti delle temperature che precedono gli incendi”. Il gruppo politico interviene sulla questione alla luce purtroppo del primo incendio scoppiato sul Monte Rendetore, a Formia, risollevando la necessità di introdurre le “nuove tecnologie” nella tutela di quello che definiscono il “nostro oro verde”.
“E così, mentre il nostro ‘oro verde’ brucia – scrivono – noi vogliamo condividere con voi la nostra proposta perché ciò non accada mai più. In prima battuta, noi di Left Formia riteniamo che si debba adottare il catasto delle aree percorse dal fuoco al fine di blindare le terre bruciate e appiccare incendi non sia più conveniente per i detentori di interessi poco chiari. In seconda istanza, riteniamo che si debba necessariamente investire nelle nuove tecnologie. Oltre agli impianti di video sorveglianza dovremmo dotarci di nuovissime tecnologie come, ad esempio, i “nasi elettronici” per fiutare l’uso di sostanze chimiche per appiccare incendi, oppure termocamere per captare gli aumenti di temperature che precedono gli incendi”.
E conclude: “La nostra proposta va in una duplice direzione: da una parte prevenire e contrastare il fenomeno degli incendi boschivi, dietro i quali, molto spesso, si celano interessi di parte; dall’altra c’è la volontà di investire sui giovani: la Regione Lazio mette a disposizione moltissimi fondi per start-up e per nuove tecnologie”.