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Latina / “Basta sanità al servizio dei partiti e delle clientele”, le proposte dell’On. Trano

LATINA – “Sono convinto da tempo che la scelta dei manager Asl debba essere svincolata dalla politica, che debbano essere premiati i migliori e non i più fedeli alla giunta regionale di turno, e lo sono ancor di più dopo quello che è successo nella cosiddetta concorsopoli a Latina, dove secondo gli inquirenti l’ex segretario provinciale del Pd, Claudio Moscardelli, sarebbe riuscito a favorire candidati al concorso per personale amministrativo a lui vicini promettendo al presidente della commissione esaminatrice un aiuto per farlo diventare direttore amministrativo”. A dichiararlo Raffaele Trano (L’Alternativa C’è), membro della Commissione bilancio alla Camera.

Sto lavorando – spiega –  anche a una proposta di legge ad hoc, un lavoro in cui mi stanno aiutando e per cui ringrazio il prof. Giovanni Carnovale dell’Ordine dei medici di Roma e il prof. Federico Tedeschini, e dell’esigenza di rivedere i criteri per le nomine dei manager sanitari sembra finalmente essersene convinto anche il Parlamento, approvando il mio ordine del giorno sul tema. In sede di approvazione della conversione in legge del decreto sulle misure urgenti connesse all’emergenza da Covid-19, per le imprese il lavoro, i giovani, la salute ed i servizi territoriali, ho evidenziato la mia preoccupazione per l’inadeguatezza, soprattutto in determinati territori, del sistema sanitario nazionale, in maniera particolare dei manager”.

“Ho sostenuto – spiega ancora – il bisogno di una urgente revisione della normativa sulla formazione dell’elenco nazionale dei soggetti idonei alla nomina di direttore generale negli enti ed aziende del servizio sanitario nazionale, per rendere finalmente indipendenti i manager, ricordando appunto i recenti scandali della sanità calabrese e di concorsopoli nel Lazio, in particolare in provincia di Latina. La Camera ha quindi impegnato il Governo a prevedere con un successivo provvedimento la sostituzione del vigente albo con una graduatoria meritocratica, formata da una commissione nazionale tramite i criteri delle fasce di idoneità universitarie, a prevedere in merito alla nomina deliberata dai presidenti di Regione che gli stessi debbano attenersi alla suddetta graduatoria, senza possibilità alcuna di mancato rispetto della stessa, e ad introdurre nei prossimi provvedimenti gli stessi principi enunciati anche nella scelta dei primari dei policlinici universitari, al fine di assicurare la massima trasparenza nella scelta. Impegnato infine il Governo a prevedere, proprio per la complessità delle scelte a cui è sottoposto, che i direttori generali delle Asl siano accompagnato da un consiglio di amministrazione. Basta con la sanità al servizio dei partiti e delle clientele“.

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