LATINA – Dopo la lunga discussione avvenuta martedì mattina è atteso nelle prossime ore il pronunciamento del Tribunale del Riesame destinatario dei ricorsi presentati dai legali dell’ex segretario provinciale del Partito Democratico Claudio Moscardelli e dell’ex responsabile dell’ufficio reclutamento dell’Asl di Latina Claudio Rainone, finiti ai domiciliari con le accuse di corruzione e violazione di segreti d’ufficio relativamente allo svolgimento, parzialmente pilotato, del concorso per l’aggiudicazione di 23 posti di collaboratore amministrativo
Il legale dell’ex massimo dirigente provinciale del Pd, l’avvocato Renato Archidiacono, nella sua opposizione ha allegato il verbale dell’interrogatorio di garanzia svolto due settimane fa davanti il Gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario, proprio il magistrato che aveva firmato l’ordinanza di custodia cautelare su richiesta del sostituto procuratore Valerio De Luca.
Moscardelli aveva accettato di rispondere a tutte le domande del Gip Cario e aveva definito “fisiologici” i rapporti che un dirigente di qualsiasi forza politica, possa instaurare con i dirigenti dell’Asl e della Regione d’appartenenza per affrontare e risolvere i problemi riguardanti la sanità del proprio territorio.
In ordine, poi, ai rapporti con Rainone, considerato un “ottimo dirigente”, Moscardelli nel ricorso al Riesame ha tentato di demolire il castello accusatorio formulato dalla Procura secondo la quale Rainone aveva fornito in anticipo a due candidati politicamente vicini a Moscardelli le domande che sarebbero state loro poste nella prova orale del concorso Asl in cambio di un sostegno per diventare direttore amministrativo dell’Asl.
Per la difesa di Moscardelli, invece, non c’è mai stato alcun patto corruttivo con Rainone per due ordini di motivi: il concorso era terminato nell’ottobre 2020 e Rainone è stato nominato, a tempo determinato, dall’ex direttore generale dell’Asl Giorgio Casati a dicembre solo quando la titolare della direzione amministrativa Eleonora Di Giulio si era dimessa volontariamente per andare a ricoprire l’analogo incarico a Frosinone ma con una durata maggiore, di tre anni, rispetto a quella residuale, di un anno e mezzo, prevista dal contratto con l’Asl pontina; l’avvocato Archidiacono ha chiesto l’annullamento completo dell’ordinanza del Gip Cario perchè, con le dimissioni di Moscardelli da segretario del Pd e da altri incarichi, sarebbero venuti meno i presupposti della reiterazione dei reati.
E’ stato discusso al Riesame anche il ricorso presentato dall’avvocato Leone Zeppieri il cui assistito si era avvalso, invece, della facoltà di non rispondere nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia davanti il Gip Cario. Se dovesse essere annullata la seconda ordinanza, l’ex funzionario del reclutamento dell’Asl resterebbe ugualmente ai domiciliari. Il Riesame aveva confermato l’impianto della prima ordinanza del Gip di piazza Buozzi relativamente alla prima fase dell’inchiesta sulla concorsopoli dell’Asl a causa della quale Rainone – che sta preparando un ricorso per Cassazione – era finito ai domiciliari insieme al suo principale collaboratore Mario Graziano Esposito.