La crescita dell’economia oltre le attese in Italia si conferma anche per l’economia del Basso Lazio. A conferma di ciò arrivano i dati Movimprese dell’osservatorio “Osserfare” della Camera di Commercio Frosinone-Latina. I numeri sono quelli del secondo trimestre dell’anno che, a livello di numero di imprese, fanno comprendere come l’Italia sia in decisa accelerazione anche rispetto alla fase pre Covid, con un +55% sullo stesso periodo del 2019. La Camera di Commercio parla di “scongelamento” delle scelte degli imprenditori, rinvigoriti dalla ripresa e dall’accelerazione della campagna vaccinale.
In questo quadro il Lazio si piazza al quinto posto, con una crescita del numero di imprese dello 0,85%, davanti a lei le Regioni del sud, dove è evidente la crescita delle aziende turistiche che hanno un alto peso specifico. Il bilancio delle imprese di Frosinone e Latina è positivo: tra aziende che hanno chiuso e quelle che hanno aperto, il saldo si attesta a 800 imprese in più. In crescita di circa il 40% rispetto allo scorso anno, ma anche di circa il 30% rispetto al 2019. La situazione migliorata ha portato, tra i risultati, una ridistribuzione sia della tipologia delle imprese, sia della loro collocazione a livello territoriale. In Ciociaria crescita importante delle attività professionali, scientifiche e tecniche, mentre resta importante il peso delle costruzioni.
In provincia di Latina, anche e soprattutto per il turismo, crescono a buon ritmo le attività ricettive e della ristorazione. Il concorrere di molteplici fattori, tra i quali, in primis, le progressive minori limitazioni allo svolgimento della attività economiche e alla circolazione delle persone, nonché la componente legata all’avvio della stagione estiva, hanno determinato la redistribuzione dei flussi di demografia imprenditoriale, restituendo, tra i segnali più evidenti del trimestre appena concluso, la minore polarizzazione degli esiti. Difatti, si registra il ridimensionamento del peso delle costruzioni, che hanno dominato gli scenari di nati-mortalità fino a marzo scorso, e la rinnovata vivacità a tutti i livelli territoriali, sebbene con intensità diverse, delle attività turistico-ricettive e commerciali.