ITRI – “Continuano ad arrivarci segnalazioni in merito all’istituzione del parcheggio a pagamento presso lo scalo ferroviario di Itri, ad un costo giornaliero di tre euro”. Inizia con queste parole una nota del gruppo politico ObbIettivo Comune per Itri che subito a seguire sottolinea: “forse qualcuno dimentica che se è stato realizzato quel parcheggio lo si deve all’iniziativa intrapresa nel 2015 dall’allora Sindaco Dott. Giuseppe De Santis, che volle fortemente l’inizio dei lavori, ultimati dalla passata amministrazione, per eliminare il disagio patito dai pendolari che puntualmente lamentava la mancanza di posti auto”.
“Chiedere oggi il pagamento di tre euro giornaliero ai pendolari (studenti, lavoratori…) significa incidere con un costo medio mensile, sulle risorse delle famiglie di almeno di 324 euro annui e per un costo mensile di € 27 ,00. Non si contesta la legittimità dell’atto – si legge proseguendo con la nota del gruppo politico -ma l’opportunità di incidere sulle risorse delle famiglie in questo momento. Tenuto conto che gli atti amministrativi sono frutto di decisioni assunte, non solo dai Dirigenti, ma da chi governa, riteniamo giusto chiedere al Commissario se questa decisione di fare pagare 3 euro di parcheggio sia frutto della sua iniziativa. Noi riteniamo che questa decisione sia piuttosto frutto dell’ applicazione di quanto previsto nel bilancio di previsione predisposto dalla giunta Fargiorgio e a cui il Commissario ha dato corso, così come sta facendo con le opere pubbliche e di cui i precedenti assessori vantano quotidianamente i meriti a puro titolo di
campagna elettorale. Illustrissimo Commissario e Comandante del corpo dei Vigili Urbani, la popolazione di Itri e i suoi pendolari meritano una spiegazione e non meritano di essere assoggettati ad una nuova gabella, visto che già pagano un abbonamento annuale”.
E conclude: “Non è il parcheggio a pagamento allo scalo ferroviario a risolvere i problemi di gettito in entrata del comune di Itri. Sarebbe stato meglio prevedere nel bilancio di previsione del triennio 2021-2023, la riduzione di qualche spesa, forse anche inopportuna in periodo di pandemia, oppure ridurre qualche compenso o altre spese superflue che sicuramente sono state considerate dalla passata amministrazione nello stesso. Ci auguriamo che siano solo voci e che nessun atto amministrativo, seppur legittimo, sia stato emesso perché se così fosse sarebbe opportuno dare le dovute spiegazioni sull’ origine di tale decisione”.