FORMIA – Il sindaco di Formia, Sandro Bartolomeo, ha inviato questa mattina una lettera al Presidente del Comitato Regionale della Lega Nazionale Dilettanti, Melchiorre Zarelli, e per conoscenza ai Presidenti di Coni e Figc Giovanni Malagò e Carlo Tavecchio. Il tema è il mancato rinvio domenica scorsa della partita Formia-Lido dei Pini, valevole per i quarti di finale del campionato del Lazio di Promozione, anticipata, come noto, dai drammatici fatti che hanno coinvolto il giovane calciatore del Formia Andrea Scipione.
“I fatti accaduti domenica 17 maggio – scrive il primo cittadino – sono di una gravità assoluta. Non si può anteporre alcuna esigenza tecnica alla drammatica vicenda che ha avuto come sfortunato protagonista il nostro Andrea Scipione, calciatore del Formia di soli 24 anni che ora lotta per sopravvivere in un letto d’ospedale dopo l’incidente avuto poco prima della partita Formia-Lido dei Pini, valevole per i quarti di finale del campionato del Lazio di Promozione.
Le motivazioni da lei addotte per negare il rinvio della gara sono inadeguate rispetto alla gravissima situazione che si è venuta a determinare e assolutamente incomprensibili da qualunque punto di vista le si voglia considerare.
Le faccio presente che gli stessi organi dirigenti della Federazione Italiana Giuoco Calcio hanno ritenuto di poter spostare il derby tra le squadre di Roma solo per consentire a una delle due compagini di godere di un giorno di riposo in più. Il Comitato regionale della Lega Nazionale Dilettanti, invece, non ha avuto la sensibilità di considerare quanto grave fosse la situazione, anche emotiva, vissuta dai compagni di squadra del povero Andrea.
Lei ha costretto la nostra squadra a giocare una partita decisiva per le sue sorti sportive in una condizione che è poco definire svantaggiosa. Molti dei nostri ragazzi sono entrati in campo piangendo e questo non è degno di un Paese civile, né di un campionato dilettantistico che dovrebbe privilegiare il divertimento e i valori più sani dello sport.
Deve dirci come intende riparare a tutto questo. Qualora lei non fosse in grado di darci una risposta, confidiamo che lo facciano gli organi superiori, il Presidente del Coni Giovanni Malagò e quello della Figc Carlo Tavecchio.
Di una cosa siamo certi: con tale comportamento ha dimostrato la sua totale inadeguatezza al ruolo delicato che ricopre. In un Paese normale, di fronte a fatti del genere, la sua sostituzione rappresenterebbe la norma.
Le voglio peraltro assicurare che, se lo stesso giorno della partita non fossi stato a mia volta colpito da un lutto familiare così grande quale è la perdita di una madre, sarei senza dubbio intervenuto e alla squadra della mia città avrei impedito di giocare.
Per rispetto nei confronti di Andrea, dei suoi genitori, dei compagni e di tutta la città”.