FORMIA – “Come immagino la città del futuro? Me lo chiedono in tanti. E la risposta è sempre la stessa: una città in cui le persone abbiano più opportunità di incontrarsi, sostenersi a vicenda, curare l’ambiente e collaborare per raggiungere obiettivi comuni”. È questa l’idea di città di Luca Magliozzi, il candidato sindaco a Formia del centrosinistra che delinea il prototipo di città di prossimità, una “Formia dei 15 minuti”.
“Una città ben governata è una città a scala umana, dinamica e allo stesso tempo ordinata, dove il valore della prossimità è evidente sia nella sua dimensione funzionale sia in quella relazionale. In definitiva, una città pensata e costruita a partire dai bisogni dei cittadini e da un’idea di vivibilità nuova dove tutto ciò che si può volere – e si può voler fare – stia a pochi minuti a piedi da dove si abita. Un’idea che richiede un profondo cambiamento culturale e una forte volontà politica: occorre rompere definitivamente con una visione di occupazione del suolo e, al contrario, investire in infrastrutture e riorganizzare quelle esistenti. Soprattutto, richiede di combattere le disuguaglianze sociali e trasformare le periferie in quartieri”.
Infatti, secondo Magliozzi: “molte sono le motivazioni che ci spingono in questa direzione: motivazioni ambientali quali la riduzione del traffico e dell’inquinamento, sociali come la lotta alla solitudine e una migliore qualità della vita, relazionali come l’edificazione di nuove piazze e centri di aggregazioni per i più piccoli e gli anziani. La pandemia ha accelerato il processo di cambiamento, ha spostato il baricentro delle attività produttive e di consumo verso la dimensione digitale comportando implicazioni in termini di mobilità quotidiana, di socialità e di uso della città e dei suoi servizi. Questo sarà l’impegno che prenderò con i cittadini di Formia: Formia sarà una città in cui innovazione sociale, beni comuni, comunità locali, cura e lavoro diventeranno parole chiave di una progettualità che, grazie a infrastrutture coerenti, in particolar modo le piattaforme digitali il cui ruolo è oggi imprescindibile, accorcia le distanze intrecciando costruzione e rigenerazione”.